
Perugia, aumenta il costo dei parcheggi: coinvolti oltre 4mila posti

Dal primo marzo è scattato l’aumento delle tariffe nei parcheggi della città di Perugia. Si pagano 10 centesimi in più all’ora nelle 2.140 strisce blu e negli oltre 2 mila parcheggi in struttura. Gli aumenti sono dovuti a un adeguamento in base agli indici Istat previsti dalla convenzione Saba-Comune. “Aumenti di adeguamento pari a 10 centesimi – precisano da Saba – che sono stati calcolati nel periodo di riferimento che va dal dicembre 2013 al dicembre 2021”. Oltre al costo orario si è alzato anche il prezzo della tariffa forfettaria notturna: da 2,50 a 2,80 e della tariffa del lunga sosta a 1,60 euro anziché 1,50 (Via Bistoni, via Ripa di Meana e via del Cortone, viale San Domenico e via Pascoli). Mentre a rimanere invariate sono la tariffa massima giornaliera ferma a 17 euro prevista nei parcheggi in struttura e gli abbonamenti.
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Per avere un’idea specifica dei prezzi ricordiamo che attualmente in centro storico i costi orari vanno da un massimo di 2,40 euro di viale Indipendenza e piazza Morlacchi a un minimo di 2 euro in via della Cupa passando per i 2,30 di piazza Italia. In Borgo XX giugno si scende a 1,60 all’ora. Prezzi più bassi ancora ci sono in via dei Filosofi ed Elce: dove si scende a 1,20 l’ora. In zona Stazione e via Palermo il costo orario attuale è di 1,40 euro. Di zona in zona cambia anche la tariffa minima: 20 centesimi a Elce e Filosofi; 40 centesimi sono per zona Stazione, via Palermo e in alcune zona di semicentro. E, infine, previsto un minimo di 50-70 centesimi in centro storico a seconda delle zone. Ma c’è chi si lamenta di questo incremento orario nei parcheggi della città? Dieci centesimi l’ora è un incremento che sembrerebbe risultare impercettibile per la clientela.
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Per l’azienda, Saba, è alquanto difficile quantificare di quanto incrementeranno gli introiti in un anno le nuove tariffe sono state appena introdotte. Certo è che gli effetti della pandemia si sono fatti sentire anche sulla circolazione delle auto, durante i mesi del lockdown, e nell’ultimo mese i rincari di carburante hanno ulteriormente ridotto l’uso degli automezzi. A questo si aggiunge la tendenza sempre più diffusa a livello europeo di andare verso una città oltre l’auto, dove l’automobile continua a essere presente ma la maggior parte dello spazio stradale non è più dedicata a questo veicolo e si dà ai mezzi alternativi.
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