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Gualdo Tadino, il caro energia mette a rischio il Bystro: "Senza aiuti costretti a chiudere"

Eleonora Sarri
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Il caro energia rischia di mettere la parola fine a un’altra avventura imprenditoriale del centro storico di Gualdo Tadino. “La compagnia che ci fornisce luce e gas ci ha appena comunicato che da aprile non potremo più usufruire del nostro contratto a prezzo fisso perché siamo troppo onerosi e ci verrà applicata la tariffa di mercato. Se la nostra bolletta, che ora ogni mese si aggira sugli 800 euro, dovesse raddoppiare, a giugno l’esperienza del Bystro potrebbe arrivare al capolinea”. A parlare è la titolare, Silvia Pierelli di 31 anni, che racconta di quanto sia difficile fare imprenditoria nel campo della ristorazione oggi.

 

 

Il suo locale ha aperto in centro nel 2017 ed è riuscito a sopravvivere allo tsunami pandemia nonostante importanti investimenti fatti a fine 2019, proprio alla vigili del lockdown con tutto quello che ne è conseguito. “Con il mio ragazzo abbiamo deciso di realizzare questo sogno anche grazie all’aiuto delle nostre famiglie. Un posto dove mangiare pizze, panini e tanto altro con materie prime a chilometro zero e dove quasi tutto è fatto a mano da noi. Lavorare non ci spaventa, non ci spaventano le ore che passiamo nel nostro locale ma fare i conti con bollette, mutui, tasse e affitto sta diventando impossibile. Non riesco più a dormire la notte, figuriamoci pensare di costruire un futuro anche personale”.

 

 

A pesare c’è anche il nuovo piano viabilità in centro e le scelte su traffico e accesso destinate a incidere su una attività che si affaccia proprio sulla chiesa di San Francesco, in corso Italia. “Il locale è partito subito benissimo - racconta la titolare - così abbiamo fatto dei lavori ma è arrivata la pandemia”. Una botta alla quale è stato possibile resistere anche grazie all’aiuto delle famiglie. Poi la ripartenza e ora il costo fuori controllo di luce e gas per una attività che usa piastre, forni e fornelli. “Credo di rappresentare tanti giovani imprenditori che si trovano alle prese con una crisi senza precedenti e sono soli ad affrontare una situazione che avrebbe bisogno di interventi straordinari, a tutti i livelli, dal Comune allo Stato. Vedere il proprio futuro andare in frantumi nonostante i clienti che ci sono e gli apprezzamenti che riceviamo è desolante”.