
Terni, Piscine dello Stadio: il Comune si riprende le chiavi e le dà al concessionario

Le porte delle Piscine dello Stadio si sono riaperte, mercoledì 23 marzo 2022, ma non per tornare ad ospitare qualcuno dei 900 iscritti ai corsi di nuoto o alla palestra, quanto per riportare nella disponibilità del Comune di Terni le chiavi dell’impianto, che – è bene ricordarlo – è pur sempre di proprietà pubblica.
In realtà il dirigente comunale Piero Giorgini quelle chiavi le ha tenute in mano simbolicamente per poco visto che le ha girate, pari pari, al concessionario della struttura. Il quale ora dovrà trovare una soluzione per riaffidare quanto prima la gestione, inopinatamente interrottasi lo scorso 18 gennaio 2022 su decisione del subconcessionario. Va detto comunque che, a dimostrazione della fermezza con cui il Comune è voluto tornare in possesso dell’impianto,
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Giorgini si è presentato accompagnato dalla polizia locale, intenzionato a far rispettare quell’ultimatum di cinque giorni che era stato annunciato da un atto firmato dall’assessore allo sport, Elena Proietti. Così, a riaprire le porte, si sono trovati insieme il suddetto dirigente comunale, il rappresentante del concessionario, Alessandro Mastrofini, e quello del subconcessionario, nella persona di Luigi Barelli, quest’ultimo legato alla Pds Sport & Fun srl.
“Il Comune di Terni è tornato in ‘possesso’ delle Piscine dello Stadio – ha subito dopo annunciato via social Elena Proietti -. Un atto di forza da parte dell’amministrazione comunale che riconosce la struttura come ‘proprietà’ dei ternani e che quindi ritiene giusto restituire alla cittadinanza. L’obiettivo di palazzo Spada, proprietario della struttura, è tornare ad averne il ‘controllo’, anche e soprattutto in ragione della disponibilità del concessionario ad eseguire gli interventi di manutenzione necessari per la ripartenza dell’attività”.
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Le prospettive, quindi, sono ora quelle che il concessionario ripristini, a breve, la funzionalità della struttura, cui due mesi e mezzo di completa chiusura sicuramente non hanno fatto bene, per poi far ripartire l’attività prima dell’inizio della stagione estiva. Il tutto al netto dei contenziosi legali tra le varie parti in causa che, è lecito prevedere, avranno strascichi piuttosto lunghi.
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