
Trasimeno, motori elettrici nelle barche per combattere il caro carburanti

L’idea di orientarsi verso una mobilità quanto più sostenibile è da tempo che aleggia tra i soci della Cooperativa pescatori del Trasimeno. E progetti in tal senso sono già stati avviati mesi fa. Ma gli improvvisi rincari record dei carburanti stanno dando una rapida accelerazione ai processi di conversione delle motorizzazioni delle barche, da quelle classiche a combustione a quelle elettriche.
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“Nei giorni scorsi – fa sapere l’amministratore delegato della cooperativa Valter Sembolini –, il mondo della pesca ha incrociato le braccia per chiedere interventi contro il caro carburante che sta mettendo gravemente in difficoltà il comparto. In altri Paesi questo problema non esiste e i nostri pescatori non riescono a competere alla pari. Al Trasimeno, come cooperativa, non è da ora che abbiamo iniziato ad affrontare il problema, sia per un discorso economico che ambientale. Stiamo progettando il nostro futuro con la mobilità elettrica per poter continuare a svolgere il lavoro che portiamo avanti da oltre cento anni”. D’altronde, alla realtà imprenditoriale che ha sede a San Feliciano, fanno capo circa cinquanta imbarcazioni che ogni giorno vengono messe in acqua, comportando una spesa mensile per carburanti che si aggira tra i 30mila e i 40mila euro. Per questo motivo, si sta cercando di dotare tutte queste barche anche di motori elettrici.
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“Per questioni di sicurezza – spiega Sembolini –, non stiamo abbandonando del tutto i classici motori diesel, ma li stiamo integrando con quelli elettrici. Infatti, ci sono delle situazioni pericolose in acqua, come ad esempio in caso di maltempo, per cui è necessario avere a disposizione anche la potenza di un motore a combustione. Ma una volta effettuati i principali spostamenti, i nostri pescatori tendono sempre più a muoversi con motori elettrici. Con un duplice effetto positivo: un minore inquinamento del lago e un notevole risparmio economico”. Oltre a questo, beneficiando di aiuti comunitari relativamente alle accise, la cooperativa va incontro ai propri soci pescatori rimborsando parte delle spese per la benzina.
Un altro tassello di questo progetto di mobilità sostenibile è poi l’installazione di colonnine di ricarica per motori elettrici nei punti di sbarco gestiti dalla cooperativa, a San Feliciano e Sant’Arcangelo.
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