
Po' Bandino, il parroco del paese don Samy debutta come portiere: "Paure svanite"

Se è vero che Dio ha una volontà particolare su ciascuno di noi, su Samy Abu Eideh non si è proprio regolato. Perché il disegno di vita pensato per il 35enne perugino è un vero e proprio quadro di Mirò, un groviglio inestricabile di cose diverse tra loro ma che stanno bene insieme. Domenica scorsa, l’ultimo capitolo di questa vita così piena di colori e forme: l’esordio in campionato con il Po’ Bandino, squadra che milita in Seconda categoria, con cui si allena da novembre e della quale difende la porta. Il match è finito 2-0 a danni dell’Atletico Sant’Angelo. Debutto che di per sé, a 35 anni, è già qualcosa che vale la pena raccontare per un portiere, ma che nel caso di Samy ha qualcosa di unico. Il classe 1987 ex giovanili di Santa Lucia e San Marco Juventina, con un passato in prima squadra al Madonna Alta, è stato infatti ordinato sacerdote il 29 giugno del 2021 e di Po’ Bandino, frazione di Città della Pieve, è il prete.
IL DEBUTTO
“Sono sorpreso di tutta questa attenzione riservata a un ex portiere che prova a dare una mano alla squadra del proprio paese e cerca di stare in mezzo alla sua gente - sorride il “don”, come lo chiamano i compagni di squadra -. Ma tant’è. In realtà mi sono sempre mantenuto in allenamento giocando negli anni a livello amatoriale e durante il seminario, ma l’esordio in campionato mi ha reso un po’ titubante: da un lato l’emozione del debutto, dall’altra la responsabilità verso la squadra. Sarebbe stato imbarazzante commettere qualche errore, per di più ripreso dalle telecamere Rai di Dribbling (il servizio andrà in onda sabato 12, ndr). In realtà, è andato tutto bene, in difesa non abbiamo praticamente mai rischiato e, grazie a una ripresa in cui siamo scesi in campo più aggressivi e ai gol di Di Stasio e Ascione, l’abbiamo spuntata. Sono soddisfatto”.
NIENTE TRASFERTE
Come si dice, la prima è andata. La seconda, poi, si vedrà. L’orario della messa domenicale, infatti, mal si concilia con le trasferte e domenica si va in casa de La Castellana. “Ma non diserto nemmeno un allenamento - assicura -. Il calcio è una passione vera e il ruolo di portiere pure. Tutto è iniziato da piccolissimo, quando mia bisnonna Tonina mi regalò una maglietta e il primo paio di guanti da portiere che ancora custodisco gelosamente. Pensavo di dover abbandonare il calcio una volta entrato in seminario e invece sono riuscito a conciliare tutto”. Vincendo anche due Seminario Cup di calcio 5 con Assisi, nel 2015 e nel 2017. Lo sponsor sulla maglia? Cattolica Assicurazioni, ovviamente. E tutto torna.
I MODELLI
Tifoso milanista e del Grifo, ha tratto ispirazione da un ex biancorosso. “Andavo al Curi e devo dire che quel ‘gatto’ di Mazzantini mi piaceva molto - sorride -, come i tanti portieri di quegli anni d’oro, come Pagliuca, Toldo, Buffon, Marchegiani, Peruzzi”. Ora i migliori sono Donnarumma, Alisson, Neuer, Courtois. Che oggi hanno la copertina come don Samy, anzi Samy e basta. “Il calcio è aggregazione e spero il mio debutto sia un segnale anche per i giovani della parrocchia. I compagni di squadra? Bravi, rispettosi, accoglienti - aveva dichiarato in occasione della prima convocazione, a dicembre -, all’inizio un po’ preoccupati di avere un prete nello spogliatoio ma io ho sempre cercato di tranquillizzarli. In fondo, in campo va Samy, un ragazzo come loro, non il don”. Ma un bel quadro di Mirò, quello sì.