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Terni, fuga dalla guerra: due mamme ucraine con cinque figli ospitate dalla famiglia Aldini

Simona Maggi
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Il cuore grande dei ternani batte forte per aiutare i primi profughi ucraini. La famiglia di Aldo Aldini è conosciutissima a Terni. Il capostipite Aldo, in piena forma alle soglie dei 102 anni, è il papà di Paolo, in arte Haldin, l’uomo che negli anni Settanta-Ottanta emulò il grande Houdini. Suo figlio, e nipote del centenario, si chiama anche lui Aldo ed è un apprezzatissimo mentalista.

 

Ebbene questa famiglia ha accolto sette stretti congiunti (figlia Irene, nuora Mariana e nipoti) della badante Stefania che da 20 anni assiste nonno Aldo. Poche le cose che sono riusciti a portare con loro, solo lo stretto necessario. Hanno percorso 1.500 km su un furgone per mettersi in salvo e scappare dalla guerra.

Appena la badante, la figlia, la nuora e i nipoti si sono visti c'è stato un lungo abbraccio e un pianto liberatorio. Un momento in cui le parole non sono servite. I loro sguardi ora raccontano l'orrore dei giorni vissuti in Ucraina quando è scoppiata la guerra. La badante Stefania è felice che una parte dei suoi familiari sia in Italia, ma nel suo Paese ha ancora il marito e un figlio.

“Sono preoccupata – spiega – perché so bene quello che stanno vivendo ogni giorno. Speriamo che presto ci sia una tregua”. Gli Aldini non hanno esitato ad aprire la loro casa per ospitare i suoi familiari.

 

“Sono arrivati lunedì 28 febbraio 2022 con un furgone – spiega Aldo – e quando sono scesi si sono abbracciati forte. E' stato bellissimo vedere che sono riusciti a ritrovarsi in momento così difficile per l’Ucraina. Sono dovuto rientrare in casa perché non sono riuscito a trattenere le lacrime per la gioia di vederli riuniti. Poche le cose che sono riusciti a portare con loro. Ora cercheremo di comprare quello che serve e poi si vedrà che fare. Mi dispiace che la casa dove li ospitiamo non sia grande, ma ci siamo adeguati. Certo è difficile per loro stare in un Paese straniero e aver lasciato in Ucraina la casa gli affetti”.

Per la famiglia Aldini l'importante è offrire un tetto a chi in questo momento ne ha bisogno. “Mio padre – conclude Aldo – ha sempre insegnato a me e mio fratello che bisogna sempre tendere una mano chi è meno fortunato di noi e che si trova in difficoltà”.