
Trasporti Umbria-Toscana, per la ferrovia Fcu spunta il progetto dello sfondamento fino ad Arezzo

Lo sfondamento dell’ex Fcu in Toscana non si ferma a Sansepolcro. C’è un progetto per il collegamento fino ad Arezzo. Un obiettivo che si pongono la Regione Umbria e la Provincia aretina. Palazzo Donini sta lavorando insieme alla Regione Toscana ad un protocollo d’intesa su tre progetti ferroviari: uno di questi è rappresentato dai 24 km tra i due comuni toscani: grimaldello i 163 milioni del Pnrr ottenuti dall’Umbria per riaprire e ammodernare entro il 2026 la ex Fcu tra Sansepolcro e Terni. Il collegamento con Arezzo, come sostiene la presidente della Provincia aretina, Silvia Chiassai Martini, “rappresenterebbe uno snodo fondamentale non solo per Umbria e Toscana, ma per tutto il centro Italia vista la mancanza storica di direttrici orizzontali. Per questo apprezziamo la lungimiranza della Regione Umbria e spingiamo affinché anche la Toscana individui quest’opera come prioritaria”.
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Stando al piano economico, servono 400 milioni per 24 km di doppio binario e tratti in galleria. L’assessore umbro ai Trasporti, Enrico Melasecche, fa sapere che nel protocollo d’intesa umbro-toscano sui cui si sta lavorando, sul “modello di quello sottoscritto con la Regione Marche per il potenziamento della Orte-Falconara, che ha portato frutti importanti”, c’è la proposta di inserire “la nuova stazione di alta velocità Medio Etruria, in Toscana, che servirebbe anche il bacino umbro. Poi la velocizzazione del potenziamento della linea Foligno-Perugia-Terontola, utile al collegamento della stessa alta velocità. E, terzo, ma non in ordine di importanza, il collegamento verso Arezzo della linea da Sansepolcro”. Che sarebbe di fatto la prosecuzione dell’ex Fcu verso nord, in Toscana. Il presidente della Toscana Eugenio Giani ha mostrato un’apertura in questo senso lo scorso anno all’inagurazione della fermata del Frecciarossa a Terontola. Con i soldi del Pnrr la dorsale del cuore verde ottiene il potenziamento degli assi da 16 a 18 tonnellate: questo permetterebbe di far transitare tutto il materiale rotabile di Rfi. Non solo i convogli a gasolio.
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La tratta Perugia-Sansepolcro-Arezzo potrebbe così diventare di interesse nazionale. Perugia-Terni lo è già. Tra i nodi da sciogliere oltre al costo importante dell’infrastruttura anche gli attriti politici di una Regione, quella toscana, governata dal centrosinistra e la Provincia aretina, di centrodestra. Sul fronte treni rapidi, l’Umbria sta lavorando con la Regione Lazio anche a una nuova stazione Av all’altezza di Orte: l’obiettivo è arduo, anche perché non sarebbe distante dalla Medio Etruria. Ma l’accordo tra Rfi, Regione Emilia e Comune per la fermata a Parma, nonostante esista già la Medio Padana a Reggio Emilia, può fare da apripista.
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