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Morte Frosio, l'omaggio di Perugia: "Gli spogliatoi dello stadio Curi intitolati al capitano"

Foto: Giancarlo Belfiore

Il Grifo domani al Moccagatta di Alessandria con il lutto al braccio

Nicola Uras
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Gli spogliatoi dello stadio Renato Curi saranno intitolati a Pierluigi Frosio, il capitano del Perugia dei miracoli venuto a mancare domenica all'età di 73 anni. Lo ha annunciato il Comune con una nota stampa: "Frosio professionista esemplare e capitano per antonomasia, ha lasciato un segno indelebile nella storia sportiva di Perugia. Con questa consapevolezza e in segno di imperitura gratitudine, l'amministrazione comunale intende fissarne il ricordo, fin dai prossimi giorni, con l'intitolazione di un luogo-simbolo che ne onori la memoria: gli spogliatoi dello stadio Renato Curi. Un riconoscimento opportuno, crediamo, per un uomo-squadra, molto amato dai compagni, da chi lo ha allenato e dai tifosi biancorossi di ogni generazione". L'omaggio segue il cordoglio espresso dal sindaco Andrea Romizi nelle prime ore del lutto che ha colpito la città: "Simbolo di un calcio di altri tempi il capitano biancorosso è stato tra i giocatori più amati dai tifosi del Perugia Calcio, per il suo costante e spiccato attaccamento alla maglia. Grazie Capitano, Perugia non ti dimenticherà mai" le parole del primo cittadino.

 

 

Il Perugia calcio ha annunciato che domani - nella partita con l'Alessandria valida per il turno infrasettimanale del campionato di Serie B - giocherà allo stadio Moccagatta con il lutto al braccio per onorare la memoria di Frosio. Prima del fischio d'inizio invece sarà osservato un minuto di silenzio. Iniziativa simile l'aveva già intrapresa l'Atalanta - squadra allenata dalla gloria biancorossa - nella partita giocata domenica in Serie A.

 

 

Mercoledì 21 febbraio sarà invece il giorno della commemorazione funebre al Duomo di Monza (ore 15.30). Prezioso e commosso il ricordo di Arrigo Sacchi che lo allena al Rimini in quella che fu l'ultima stagione da calciatore di Pierlugi Frosio. "Lo avevo seguito nella splendida avventura al Perugia. Io avevo una squadra di ragazzi e cercavo uno di esperienza. Così mi sono deciso e gli ho fatto un'offerta. Lui aveva già trentasei anni, era ormai a fine carriera. Così ci incontrammo a metà strada, mi fece una bellissima impressione. Era molto curioso, gli dissi dei miei metodi, del pressing, della zona, del fuorigioco. Si entusiasmò e accettò subito la proposta. Di solito, i più vecchi andavano in un club per raccattare l'ultimo ingaggio e svernare. Piero no, Piero venne a Rimini e in quell'esperienza ci mise il cuore".