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Orvieto, droga nascosta nel parmigiano spedita a un detenuto del carcere di via Roma

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Droga nascosta nel parmigiano scoperta in carcere a Orvieto. L’episodio è venuto alla luce all’indomani dell'aggressione ai danni di tre poliziotti penitenziari da parte di un detenuto che pretendeva di ottenere il super green pass nonostante avesse ricevuto una sola dose di vaccino. Martedì 21 dicembre a lanciare l’allarme per la situazione del carcere di via Roma (nella foto) è stato il Sappe. Secondo quanto riferito dal segretario regionale del sindacato autonomo, Fabrizio Bonino, si è ripetuto il tentativo di introdurre in carcere quantitativi di sostanze stupefacenti utilizzando un pacco recapitato tramite corriere ad un detenuto. La droga, accuratamente nascosta dentro porzioni di parmigiano e all'interno di un giubbino imbottito, era indirizzato ad un uomo originario del Madagascar.

Ad ottobre, un altro detenuto si era fatto spedire in carcere un pacco alimentare all'interno del quale, occultate tra le fette di bresaola sottovuoto, c'erano hashish e marijuana, con un confezionamento frazionato in diverse dosi del peso di circa 130 grammi. Anche in quest'ultimo caso, come la volta precedente, nonostante il poco personale in servizio, la polizia penitenziaria è riuscita ad impedire l'introduzione nell’istituto di circa un etto di hashish e di alcuni grammi di cocaina. Attraverso delicate e puntuali attività d’intelligence interne sono stati scoperti anche diversi cellulari occultati ad arte dai detenuti ed utilizzati per scopi illeciti. “Droga, telefoni, continue aggressioni ed umiliazioni ai danni del personale - afferma Bonino - stanno portando la polizia penitenziaria di Orvieto allo stremo. Si attendono provvedimenti da un’amministrazione locale e regionale che tardano ad arrivare, insieme alle risposte alle tante istanze presentate dai sindacati”.

Secondo Davide Melone, referente Lega Orvietano, “occorre intervenire in modo adeguato per tutelare la polizia penitenziaria. Auspichiamo un intervento deciso ed urgente da parte del ministro della Giustizia - dice l'esponente della Lega - affinché venga restituita legalità al circuito carcerario. Questi lavoratori devono poter operare in condizioni di sicurezza”.