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Terni, polizia locale: proclamato lo stato di agitazione per carenza di organico e carenze normative

Simona Maggi
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E’ stato proclamato lo stato di agitazione del personale della polizia locale di Terni.

Una decisione presa per denunciare la grave carenza di organico e le carenze della normativa riguardante il cambio turno, ma anche per sollecitare il ripristino delle posizioni organizzative a suo tempo tagliate. La decisione dello stato d'agitazione, che verrà comunicata oggi in Comune, è arrivata a seguito dall'ultima assemblea che si tenuta tra Cgil, Csa e agenti di polizia locale.

 

Oggi, con una ventina di pensionamenti e cinque nuove assunzioni, di fatto sono in servizio 90 agenti (con una età media di 57 anni) distribuiti in tre turni lavorativi con un ulteriore aggravio di servizi d’intesa con altre forze dell'ordine, come ad esempio nei fine settimana in orario notturno a presidio del territorio.

“In questa situazione risulta paradossale che - sottolinea Giovanni De Angelis, responsabile della segreteria regionale Csa - invece di investire e supportare questo servizio gli vengano tolti alcuni strumenti importanti come le posizioni organizzative, ovvero ufficiali preposti a dirigere le unità operative complesse, che da sei sono passate a tre. Unico settore quello della polizia locale che ha subito un ridimensionamento di queste figure. Altra criticità è l'indennità di servizio esterno di cui gli agenti chiedono la parificazione ad altre città umbre: a Terni si percepiscono 3, 4 euro lordi giornalieri mentre a Perugia sette e a Spoleto nove euro. Per questo siamo ormai stanchi di essere sempre trattati come gli ultimi benché svolgiamo i servizi, che ci vengono richiesti in maniera, esemplare. Si richiede inoltre la completa applicazione del contratto rinnovato nel 2018 che prevede per il personale una indennità per particolari responsabilità collegate al grado”. Per De Angelis, inoltre, è incomprensibile che all'interno del Corpo di polizia locale non esista un agente che abbia una responsabilità in più rispetto agli altri.

 

“Penso al collega che rileva un incidente mortale - continua - oppure quello che mette i sigilli ad una attività commerciale o quello ancora che va dal giudice di pace a tutelare gli interessi dell'amministrazione comunale e ancora il capo pattuglia che deve prendere decisioni nell'immediatezza di fatti accaduti. Questi argomenti sono pienamente condivisi dalla responsabile della Fp Cgil di Terni, Desirè Marchetti, che dall'ultima assemblea ha sostenuto questa vertenza unitariamente”.

Di fondamentale importanza è anche la risoluzione di alcune problematiche interne che creano malessere nel Corpo dei vigili urbani come il cambio dei turni e l'utilizzo delle mascherine Ffp2 al posto di quelle chirurgiche visto che non è possibile, in particolare sulle pattuglie del radiomobile, osservare la distanza di sicurezza prevista dalle normative anti Covid.