
Umbria, primo weekend natalizio: partiti bene gli acquisti

Con l’accendersi delle luci nelle piazze dell’Umbria parte anche il periodo degli acquisti natalizi. Quest’anno la spesa media pro capite si attesta sui 160 euro pro capite “L’Umbria è in linea con la media nazionale - riporta il presidente Giorgio Mencaroni, presidente di Confcommercio Umbria -. Quest’anno si stimano circa 110 miliardi di euro di spesa complessiva, 8 in meno rispetto al 2019 e 10 in più rispetto al 2020”.
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Da Perugia a Terni i primi segnali arrivano con l’apertura dell’offerta dei mercatini nelle piazze e con gli orari prolungati di apertura dei negozi. “La città ha subito risposto bene al primo fine settimana di acquisti e le persone hanno affollato sia il mercatino della Rocca Paolina che gli stand in corso Vannucci dove si concentrano le proposte. Ma dal giorno dell’Immacolata, 8 dicembre, si entrerà nel vivo”, riporta Gianluca Alimenti dall’associazione Perugia in Centro.
E anche a Terni è iniziata la corsa al regalo. “C’è voglia di normalità – spiega il presidente di Confcommercio Terni, Stefano Lupi - da parte della gente e delle famiglie. I commercianti guardano con fiducia e speranza al periodo natalizio per chiudere al meglio un anno comunque difficile”. I commercianti in questo primo week end di dicembre sono abbastanza soddisfatti. “Le persone hanno voglia di scambiarsi i regali durante le festività di Natale – conferma Antonietta Preite, dell’omonima profumeria al centro di Terni – e c’è bisogno di tornare a stare insieme. La gente c’è e quando entra in negozio acquista. Posso dire che in questo primo fine settimana le cose sono andate bene”. I profumi risultano tra l’altro fra i regali più scambiati come i giocattoli e gli elettrodomestici. “Nel nostro settore - specifica il perugino Maurizio Minuti, presidente Euronics Italia - la partenza degli acquisti natalizi avviene dall’8 dicembre ma negli ultimi anni l’andamento si è andato modificando con l’introduzione del Black friday che ha anticipato il periodo assorbendo un gran volume di affari proprio perché particolarmente conveniente. L’andamento comunque per ora è in linea con il 2020”.
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La crescita dei consumi a Natale rischia però di essere frenata dai timori per la pandemia, dall’inflazione e dai costi dei consumi obbligati e “per rilanciare la fiducia - osserva l’Unione consumatori - occorre accelerare il previsto taglio delle tasse, a cominciare da Irpef e oneri contributivi a carico delle imprese”.




