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Umbria, il presidente di Legacoop Dino Ricci spinge sul Nodo di Perugia: "Priorità per la regione"

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Alessandro Antonini
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“Il Nodo di Perugia è la priorità dell’Umbria, dal punto di vista delle infrastrutture. Se ne parla da troppi anni e perdere l’occasione anche questa volta sarebbe un errore molto grave, soprattutto adesso che sono in arrivo i fondi del Pnrr”. Dino Ricci, presidente di Legacoop Umbria, è netto sul progetto viario che permetterebbe di bypassare gli ingorghi giornalieri tra E45 e raccordo all’altezza di Perugia. Legacoop Umbria conta 150 cooperative associate per oltre 15 mila occupati.

“E’ un tema su cui insisto da tempo”, continua Ricci, “il Nodo come risoluzione del traffico nella zona di Perugia è una soluzione non più procrastinabile”. Certo il progetto va adeguato alle migliori tecnologie rendendolo il meno impattante possibile. Questo concetto Ricci lo aveva già espresso in modo chiaro in un’intervista sul sito di economia cuoreeconomico.com. “Aggiorniamo i progetti, rendiamoli tecnicamente più avanzati e attenti all’ambiente ma realizziamo una moderna infrastruttura adeguata alla mobilità delle persone, dei lavoratori e del tessuto produttivo di una parte rilevante della nostra regione”, ha detto il presidente di Legacoop. Altrimenti si rischia di lasciar passare un treno che potrebbe non tornare.

“Dopo anni che abbiamo avuto progetti ma non risorse economiche da investire oggi sarebbe assurdo non affrontare il tema dell’accesso e del transito dalla città capoluogo di regione e nel principale snodo di collegamento dell’Umbria”, conclude Ricci. Sulla prima tranche del Nodo di Perugia (il cosiddetto Nodino tra Collestrada e Madonna del Piano) c’è stata la presa di posizione contraria dei Comuni di Perugia e Torgiano e del comitato Sciogliamo il Nodo. Oltre all’impatto ambientale eccessivo viene contestata l’utilità dell’infrastruttura. Di parare opposto, ossia a favore nel Nodo, Anas (che lo deve realizzare) e la Regione. Il Nodo intero prevede il collegamento fino a Corciano.