
Umbria, per smaltire le liste d'attesa della sanità la Regione chiede aiuto ai privati convenzionati

“Per smaltire le liste d’attesa abbiamo previsto le aperture serali e domenicali. Possiamo riuscire solo con l’affiancamento dei privati accreditati”. E’ quanto annunciato dall’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, in risposta a un’interrogazione di Donatella Porzi (Pd). “Il problema delle liste d’attesa c’è - ammette Coletto - esiste in tutto il Paese, tanto che il governo ha finanziato 500 milioni di euro per il 2020 e il 2021, e probabilmente lo farà anche per il 2022, proprio per risolvere questa questione di livello nazionale con finanziamenti mirati. In Umbria stiamo cercando di risolverlo e lo faremo nel più breve tempo possibile. Tutte le liste d’attesa del 2020 sono state smaltite, nel 2021 ne avevamo 283mila e ora ne rimangono 80mila. Lo scorso anno su 7 posizioni verdi di soddisfacimento della griglia Lea l’Umbria era al sesto posto. Abbiamo attraversato una pandemia, con Dpcm che hanno chiuso gli ospedali per le prestazioni ambulatoriali e limitati a sole prestazioni oncologiche e patologie tempo dipendenti.
Lunga coda per il vaccino all'hub di San Marco. Inviato un altro medico. Summit per contenere l'ondata della terza dose
Non c’è nessuna chiusura per le prenotazioni. Le prese in carico esistono e sono destinate a essere smaltite. L’Agenas dice che siamo i primi in Italia per gli screening e questo sottolinea l’impegno dell'amministrazione e dei nostri sanitari che hanno avuto un’attenzione particolare per l’oncologia e le patologie tempo dipendenti”. Tornando a parlare dei privati Coletto ha specificato che “non c’è nessun tipo di privatizzazione. Prendiamo atto di quanto trovato per accreditati e prestazioni erogate attraverso quelli che erano stati accreditati in passato e andiamo avanti per coprire la necessità umbra”.
Umbria, restano 98.778 i no vax alla prova del super green pass. Curva epidemica stabile
Sempre nel question time è emerso (sempre Coletto ha risposto al dem Paparelli) che sono 75 i sanitari delle aziende regionali sospesi per mancato obbligo vaccinale su 10.400 dipendenti. E che i controlli andranno avanti alla luce delle ultime normative.
Si dimette il dg dell'ospedale Marcello Giannico per un incarico a Roma