
Umbria, manca manodopera specializzata. 42 imprese su 100 non trovano le figure che cercano

“Dobbiamo darci da fare per colmare il distacco tra il mondo del lavoro e quello della scuola: ci sono tanti giovani disoccupati eppure sono molte le imprese che non riescono a trovare figure professionali specializzate”. Mauro Franceschini, vicepresidente della Camera di commercio dell’Umbria, al vertice di Confartigianato regionale e di Terni, ha più di altri il polso della situazione. “Il problema è serio - dice - e riguarda soprattutto il settore dell’edilizia e il manifatturiero. Il comparto delle costruzioni, in particolare, dopo anni di crisi ha subìto una improvvisa accelerazione grazie ai bonus fiscali e ora si trova in forte difficoltà perché mancano tutte le figure: manovali, serramentisti, tecnici in grado di eseguire i lavori per la realizzazione del cappotto termico sugli edifici solo per fare qualche esempio”. Una contraddizione davanti ai numeri positivi sul recupero del Pil dell’Umbria messi nero su bianco dal centro studi Sintesi per Cna e da una crescita certificata anche dall’ultimo rapporto Svimez che però vede nell’occupazione ancora in discesa una delle maggiori criticità.
Economia, nel 2021 crescono le vendite all'estero
Eppure in Umbria, secondo i dati forniti dalla Camera di commercio, in 42 casi su 100 le imprese incontrano gravi difficoltà nella ricerca di profili in grado di occupare un determinato posto di lavoro. Tecnicamente si chiama mismatching il fenomeno di disallineamento tra le competenze richieste dalle aziende e quelle disponibili sul mercato. Per definire l’entità del problema basti dire che delle 5.949 entrate di lavoro previste per il territorio dal bollettino Excelsior-Unioncamere per settembre, 2.393 sono state di difficile reperimento mentre le rimanenti 3.556 non si sono concretizzate proprio per l’impossibilità di reperire specifiche figure. Il presidente della Camera di commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni, ha più volte parlato di “vera emergenza” e ricordato che per tasso di difficoltà nel reperimento dei lavoratori la regione è la terza peggiore in Italia.
Manovra da 860 milioni in tre anni per il rilancio dell'Umbria
La ricetta per uscire dall’impasse può arrivare soltanto da una formazione mirata.Come quella che forniscono gli Its, accademie di alta specializzazione tecnologica che costituiscono un segmento di formazione terziaria non universitaria strategico per lo sviluppo economico e la competitività. Non a caso per gli studenti che li frequentano, le opportunità sono poi altissime. Associazioni di categoria e sindacati da tempo sollecitano un nuovo Its per l’Umbria in maniera tale da fornire risposte più adeguate alle aziende che vorrebbero dare lavoro ma non riescono a farlo.
Aeroporto di Perugia, Sase conferma le trattative con Monaco per il volo fisso: serve un milione di euro