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Terni, false fatture per giustificare i fondi europei: GdF sequestra 300mila euro fra beni e denaro

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Nell’ambito dell'attività di analisi e controllo della Guardia di Finanza per garantire il corretto impiego delle risorse pubbliche, a maggior ragione nell’attuale crisi economica causata dalla pandemia di Coronavirus, è stata conclusa, sotto l’egida della Procura della Repubblica di Terni, un’articolata attività d’indagine di contrasto alle frodi perpetrate in danno del bilancio nazionale ed europeo. In tale ambito, le Fiamme Gialle ternane hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro per equivalente, emesso dalla locale Autorità Giudiziaria, nei confronti di due soggetti ritenuti responsabili del reato di truffa aggravata ai danni dello Stato. L'operazione ha consentito l’adozione di misure cautelari di natura patrimoniale su disponibilità finanziarie e beni aziendali per oltre 300.000 euro.

 

 

Più nel dettaglio, il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria ha accertato l’indebita percezione di contributi comunitari e nazionali, erogati nell’ambito del Fondo di Ingegneria Finanziaria POR FESR Regione Umbria 2007-2013, da parte di un’impresa locale, esercente la fabbricazione di motocicli e di componenti tecnologiche nel settore automotive, che aveva presentato, a rendicontazione della spesa sostenuta per il programma incentivato, fatture per operazioni inesistenti e falsa documentazione contabile, atte a simulare l’acquisto di macchinari ed attrezzature nuove, così come statuito dal bando di finanziamento del progetto autorizzato.

 

 

Da inizio anno il contrasto agli illeciti economico-finanziari di questa specie ha portato le Fiamme Gialle, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, all’adozione di simili provvedimenti per oltre un milione di euro, nei confronti di diversi soggetti responsabili di condotte illecite.