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Meeting di Rimini, battibecco Letta-Salvini su migranti e fascismo

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L'incontro più atteso è in corso oggi al Meeting annuale di Rimini, organizzato da Comunione e Liberazione: una tavola rotonda con tutti i protagonisti principali della politica italiana, dal titolo "Il ruolo dei partiti nella democrazia di oggi". Presenti fra i vari Matteo Salvini, Enrico Letta, Antonio Tajani, Giuseppe Conte e, in collegamento, Giorgia Meloni. 

 


Tanti i temi finora affrontati in un clima generalmente disteso, dalla situazione in Afghanistan alla pressione fiscale, dalla durata del governo alla questione vaccini e green pass. Ma a margine dell'evento, nei rispettivi punti stampa, c'è stato spazio anche per un breve botta e risposta a distanza fra il segretario del Carroccio e il leader del Pd. Due le questioni principali: il caso Durigon e l'emergenza sbarchi, su cui Salvini è tornato ad attaccare il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese per la gestione della vicenda: "I numeri usciti ieri dall’Organizzazione internazionale sulle migrazioni sui morti nel mar Mediterraneo, nei primi mesi di quest’anno, sono da soli sufficienti a bocciare l’operato del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese: sono più di 1000 morti quest’anno. Controllare le partenze e contrastare gli scafisti significa salvare vite: non solo sbarcano più persone, ma muoiono più persone, quindi mi domando, in questi otto mesi, come abbia occupato il suo tempo". 

 

 

Letta ha invece difeso l'operato di Lamorgese: "Le critiche nei confronti della ministra dell’Interno, sia da partiti di opposizione che da alcuni partiti di governo, sono pretestuose, legate all’instaurazione di un clima di sfiducia sul tema migranti, a scopo elettorale: noi difenderemo Lamorgese". Poi il rilancio su Durigon: "Confermo la richiesta di dimissioni dal Governo di Durigon" perché "la sua figura è incompatibile come lo è per la nostra Costituzione l’apologia di fascismo: la presenza di Durigon in questo governo è una vicenda che deve essere risolta", ha sottolineato Letta, confermando al tempo stesso l’impegno del Pd sui temi dello ius soli e sul ddl Zan. Sul caso del sottosegretario leghista di cui sono state chieste le dimissioni dopo la sua proposta di ripristinare l’intitolazione di un parco ad Arnaldo Mussolini, fratello di Benito, Salvini ha detto che "Fascismo e comunismo, fortunatamente, sono stati sconfitti, archiviati e si studiano sui libri di storia e ne ragionerò io con Claudio, che è persona di cui ho la massima stima e fiducia".