Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Covid in Umbria, maxi ricorso al Tar di 100 sanitari no vax contro le diffide Usl

Esplora:

Alessandro Antonini
  • a
  • a
  • a

Scattano i primi ricorsi al Tar dei no vax contro le procedure di diffida delle aziende sanitarie. “Contro la nostra azienda”, spiega Massimo De Fino, direttore generale Usl Umbria 2, “ne risultano circa cento, al momento. Hanno già avanzato richiesta di sospensiva cautelare al Tar dell’Umbria, che ha fissato l’udienza al 3 settembre. Per questo abbiamo nominato un avvocato per costituirci in giudizio.

 

 

Ma siamo tranquilli, visti i precedenti in giro per l’Italia”. Il riferimento è ricorsi di operatori sanitari respinti in altre parti del Paese. Il ricorso è cumulativo anche nei confronti dell’azienda sanitaria locale del Perugino. Arriva da un’associazione di avvocati a livello nazionale. All’Usl Umbria 1 sono partite le prime lettere di sospensione senza stipendio. Il primo atto è toccato ieri a un infermiere. Le missive riguardano personale socio-sanitario, infermieri “ma anche qualche medico”, fa sapere il direttore amministrativo Usl 1 Alessandro Maccioni. Per altri 40 dipendenti della Usl 1 “è stata accertata l'inadempienza all'obbligo vaccinale e se entro venerdì non sarà trovata per loro una diversa collocazione che non metta a rischio utenti e il resto del personale anche per loro scatterà la sospensione”. All’Usl 1 sono poco meno di una ottantina (su 4.500 dipendenti complessivi) le posizioni al vaglio della direzione per le mancate vaccinazioni.

Delle otto sospensioni già comminate (su circa 80 profili al vaglio) all’Usl 2 “già tre hanno cambiato idea e si sono vaccinati”, spiega ancora De Fino, per questo “abbiamo emesso altrettanti provvedimenti di revoca delle sospensioni”.  Al momento sono 154 mila gli umbri che non  hanno aderito alla campagna di immunizzazione. Non solo sanitari no vax. Nel personale scolastico si contano 3.500 tra professori e bidelli che non hanno ancora ricevuto la prima dose. Prima erano 3.868. Nel giro di una settimana hanno cambiato idea in 368, stando ai dati forniti da Umbria digitale.