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Covid, Iss: scende l'indice Rt ma salgono le terapie intensive. Variante Delta predominante

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"La circolazione della variante Delta è ormai largamente prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell’Unione Europea ed è associata ad un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in altri paesi con alta copertura vaccinale". È quanto emerge dalla bozza del report settimanale di monitoraggio emanata dall’ Istituto Superiore di Sanità. "Una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibili". Dalla bozza emerge anche che è in calo l’indice Rt in Italia, passato da 1,56 della scorsa settimana a 1,27 di questa. Ancora in salita invece l’incidenza, passata a quanto si apprende da 68 casi settimanali per centomila a 73 ogni centomila.

 

 

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in leggero aumento al 3,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate in aumento da 258 (03/08/2021) a 322 (10/08/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta al 5,2%. Il resoconto evidenzia anche come in nessuna Regione si superi la soglia critica dei ricoveri: "nessuna Regione supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica" si legge nella bozza Iss, che prosegue: "L’attuale impatto della malattia COVID-19 sui servizi ospedalieri è limitato, tuttavia i tassi di occupazione e il numero di ricoverati in area medica e terapia intensiva sono in aumento"

 

 

Per quanto riguarda il rischio Regione per Regione, dal report emerge che nell’ultima settimana di monitoraggio 18 Regioni risultano classificate a rischio moderato, le restanti 3 (Lazio e le Province autonome di Bolzano e Trento) a rischio basso. Aumenta il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (15.026 vs 12.683 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti aumenta leggermente (32% vs 30% la scorsa settimana). Aumenta anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47% vs 46%). Infine, il 21% è stato diagnosticato attraverso attività di screening.