Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Terni, tre mesi per la vendita delle Acciaierie. Quattro i gruppi ancora in corsa

  • a
  • a
  • a

L’operazione completa della vendita di Acciai speciali Terni si concluderà nel mese di ottobre 2021. Lo ha detto l’amministratore delegato Massimiliano Burelli ai segretari territoriali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl, Usb nel corso di un incontro alla presenza anche del direttore del personale Alessandro Rusciano e del direttore di stabilimento Dimitri Menecali. Martedì 20 e mercoledì 21 luglio hanno visitato il sito di viale Brin delegazioni di Marcegaglia e di Arvedi, mentre quanto prima saranno fissate le date per il cinesi di Baosteel e per i sudcoreani di Posco. Sono questi quattro i players che corrono per l’acquisizione del polo siderurgico ternano.

Le parti sociali hanno chiesto al management aziendale garanzie sul perimetro di vendita e sulla futura autonomia del sito, rilevando però, l’assenza delle istituzioni regionali e del Governo italiano. La partita è alle battute finali, dopo le visite di Baosteel e Posco, all’advisor Jp Morgan dovranno pervenire le offerte vincolanti. Sul versante del mercato Ast ha confermato il trend positivo che ha caratterizzato i primi due trimestri dell’anno. I volumi fanno sorridere il management che a aveva previsto un milione di tonnellate, mentre alla conclusione dell’anno fiscale, il 30 settembre, potrebbe superare 1.1 milioni di tonnellate. Non è invece dato sapere il conto economico, nonostante l’azienda abbia già il consuntivo dei primi nove mesi. Nel precedente bilancio Acciai speciali Terni ha registrato un risultato negativo di 156.915.172 euro, dovuto al calo dei volumi e alla contrazione dei mercati e alla pandemia. Azienda e sindacato hanno proceduto alla verifica sull’accordo ponte, sugli investimenti, livelli occupazionali, ambiente e sicurezza e si sono registrati ulteriori evoluzioni in linea con quanto concordato.

Le parti sociali ritengono “questo momento decisivo per il futuro dello stabilimento e per il mantenimento degli attuali assetti produttivi e occupazionali, con la consapevolezza che con una maggiore incidenza di tutti gli attori in campo si possano concretizzare soluzioni che ne prevedano una reale espansione”. E lunedì 26 luglio ci sarà lo sciopero nazionale dei lavoratori metalmeccanici.