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Terni, carcere di Sabbione: trovati due cellulari e un pacco contenente hashish destinato a due detenuti

Simona Maggi
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Un involucro con 40 grammi di hashish e due cellulari: è quanto ha sequestrato la polizia penitenziaria nel carcere di vocabolo Sabbione, a Terni, circostanza resa nota da fonti sindacali giovedì 15 luglio 2021. Tutto è iniziato qualche giorno fa quando il personale della penitenziaria, in due distinte investigazioni, è riuscito a cogliere in fragranza di reato due detenuti, appartenenti al circuito alta sicurezza (criminalità organizzata) entrambi in possesso del cellulare.

Oltre ai due telefoni, il sequestro di hashish, nascosto in un pacco arrivato dall'esterno. Al momento sono in corso ancora le indagini per capire come sono andate le cose, ovvero come e chi abbia recapitato il pacco stesso.

 

“L'operazione è stata possibile grazie al personale – spiega Roberto Esposito, segretario nazionale Sarap (Sindacato autonomo ruolo agenti penitenziaria) - che ha espletato le proprie mansioni di concetto egregiamente, supportato da chi quotidianamente è a contatto con la popolazione detenuta e ne conosce tutte le mosse che possano mettere in atto. Quindi un plauso particolare al ruolo agenti e assistenti che continuano a dimostrare che sono il perno dell'amministrazione penitenziaria e grazie alla loro professionalità e senso del dovere contribuiscono attivamente alla riuscita della repressione dei reati all'interno degli istituti”.

Non è la prima volta che vengono ritrovati cellulari all'interno del carcere di Sabbione. Qualche mese fa, sempre nel reparto di alta sicurezza, era stato ritrovato un cellulare con carica batterie e auricolare.

 

A scoprire il fatto sempre il personale di polizia penitenziaria dell’istituto carcerario che aveva effettuato una perquisizione portando al ritrovamento dell'apparecchio che era stato sequestrato e data notizia di reato agli uffici dell’autorità giudiziaria.

Tutto questo malgrado le croniche carenze di personale che caratterizzano la stragrande maggioranza delle carceri italiane e interessano anche quello di Terni di vocabolo Sabbione, dove il numero di agenti risulta sottodimensionato rispetto alla popolazione carceraria, che viceversa è in soprannumero rispetto alla capienza che sarebbe prevista.