
Estorsioni e rapine, sgominata a Sant'Eraclio la banda dei sinti: due arresti e tre misure cautelari

Terrorizzavano i residenti di Sant'Eraclio con minacce, estorsioni e rapine. Ora per due di loro si sono spalancate le porte del carcere di Spoleto, agli altri tre invece è stato inflitto l'obbligo di firma e il divieto di avvicinamento alle vittime. Le misure cautelari, eseguite all'alba di lunedì, sono state chieste dal pm di Spoleto, Vincenzo Ferrigno e autorizzate dal gip Paolo Mariotti. I destinatari sono cinque giovani italiani di etnia sinti gravitanti intorno al campo sinti di Sant'Eraclio. Per molti residenti della zona la fine, si spera, di un incubo durato anni. Un'operazione portata avanti dagli uomini del commissariato di Polizia di Foligno coordinati dal vice questore aggiunto Bruno Antonini in collaborazione con i carabinieri della compagnia di Foligno coordinati dal tenente colonnello Alessandro Pericoli Ridolfini.
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Ieri mattina la conferenza stampa al commissariato di Foligno nel corso della quale è stata anche ricordata la figura del tenente Alberto Bazzurri, comandante del Nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri di Foligno, deceduto improvvisamente lo scorso dicembre, e che insieme agli altri rappresentanti delle forze dell’ordine hanno dato avvio alle indagini che hanno avuto inizio all'inizio del 2020 e che riguardano fatti avvenuti tra il 2019 e il marzo 2021. Nello specifico sono stati contestati 23 episodi tra estorsioni e tentate estorsioni e 8 tra rapine e tentate rapine. Ma come ribadito nel corso della conferenza dalle forze dell'ordine sarebbero almeno una sessantina gli episodi di violenza, la maggior parte dei quali non sono stati denunciati per paura di ritorsioni. Due dei cinque, Giesu Piani, di 25 anni e Katriel Giuseppe Piani, di 23, sono stati arrestati. Per gli altri tre (tutti uomini tra i 20 e i 35 anni) invece è stato prescritto l'obbligo di firma e di presentazione negli uffici di polizia giudiziaria. Ad uno di quest'ultimi è stato diretto anche il divieto di avvicinamento alle vittime. I cinque operavano nella zona di Sant'Eraclio e portavano avanti azioni violente e vessatorie nei confronti di residenti, commercianti e artigiani.
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Colazioni e consumazioni non pagate nei bar, auto portate all'autolavaggio senza poi pagare la prestazione, chiavi di mezzi agricoli rubate per ottenere riscatti, ma nel fascicolo si parla anche di violenza privata e lesioni nei confronti di chi tentava di non sottostare agli ordini. Un'indagine andata a buon fine che ha visto un lavoro lungo mesi denso di approfondimenti e raccolta di elementi utili per portare a termine l'operazione. Sostanziale è stata la volontà da parte dei residenti di collaborare e di rompere il muro di omertà e di paura che si era creato intorno alla vicenda che va avanti da anni. Il campo sinti di Sant'Eraclio era già stato al centro di numerose polemiche negli scorsi anni oltre che di vicende politico amministrative. Nell'aprile del 2019, dopo l’emissione dell’ordinanza comunale, vennero demoliti alcuni manufatti abusivi che insistevano nel campo ubicato nelle campagne di Sant'Eraclio, nei pressi di via Londra. Tuttavia lo stanziamento è ancora attivo dove la comunità vive in camper e rouloutte. Sono circa una quindicina, allo stato attuale, i suoi abitanti.
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