
Perugia, primo giorno di saldi: commercianti soddisfatti a metà per gli acquisti

Primo giorno di saldi estivi in corso Vannucci a Perugia. “Siamo soddisfatti, si rivede gente, possiamo dire che è un vero segnale di ripartenza”. Nel negozio Wally Elisabetta è alle prese con un viavai di gente, uno suo due acquista. Anche Giulia del negozio Benetton non trova il tempo di rispondere e commenta veloce: “Abbiamo il negozio pieno da questa mattina, bisognerà però attendere lunedì prima di fare un bilancio preciso”.
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Giulia, inoltre, segnala velocemente che sono t-shirt, bermuda, polo gli articoli più gettonati. Prezzo medio dello scontrino 150 euro, un po’ meno della media nazionale a quota 170 euro. Ma si aspettano ancora i saldi estivi per comprare? “No - risponde Donatella, acquirente - ma la giornata crea l’evento: offre uno stimolo decisivo per mettersi in moto dopo tanti mesi di restrizioni”. Soddisfatto ma perplesso Paolo, titolare di Anilù: “Il centro ha ripreso non c’è dubbio la gente c’è - commenta -. Ma la pratica dei saldi ormai ha tempi sbagliati”. E Paolo spiega meglio: “ Maggio ha fatto freddo e gli acquisti dei capi estivi sono stati fermi; a giugno, con il caldo, tutti hanno preferito attendere luglio per fare compere a saldo. E per noi la stagione si è chiusa qui. Sarebbe stato meglio posticipare tutto di almeno quindici giorni”. Non è dello stesso avviso la commessa del negozio Bertolini in via Oberdan: “L’anno scorso i saldi sono iniziati ad agosto quando tutti erano in vacanza perciò i risultati sono stati assai deludenti”. In attesa di maggior movimento si dichiara Donatella, titolare di Andrei. “In passato non avrei avuto un minuto per dialogare il primo giorno di saldi: oggi invece non è così. Ci aspettiamo una ripartenza ma manca ancora il turismo straniero a dare linfa”.
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Un altro fattore che comprime verso il basso le vendite è la pratica dell’acquisto online ormai diventata una modalità diffusa e adottata per ogni tipo di acquisto, soprattutto nel settore dell’abbigliamento. Non per tutti è cosi, la prova in camerino ancora ha il suo fascino: “Io non comprerei mai senza prima avere indossato un abito”, replica Serena, ventenne con un carico di stampelle sul braccio e la voglia di fare l’affare giusto. Sono davvero convenienti questi saldi? “Il risparmio c’è, del 20-30 per cento. Non più - fa notare Serena - E comunque i negozianti hanno capito che non conviene tirare fuori le rimanenze di magazzino degli anni passati, il consumatore ha l’occhio attento e basta poco per rompere il rapporto di fiducia. E a nessuno conviene”.
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