
Perugia, pusher prendeva il reddito di cittananza. Il giudice glielo revoca

Spacciava droga e prendeva il reddito di cittadinanza. Il particolare emerge dall’ordinanza emessa ieri dal gip, Valerio D’Andria, nell’ambito della convalida degli arresti eseguiti dai carabinieri di Perugia che lunedì hanno sequestrato 12 chili di eroina. Uno dei due uomini fermati dai militari infatti, il tunisino 27enne, Ghazi Rajehi, era percettore del benificio. Che ora gli è stato revocato dallo stesso gip, che invece gli ha concesso gli arresti domiciliari. Lui infatti, seppur ritenuto spacciatore e non acquirente come sostenuto all’interrogatorio di garanzia, era in possesso di 15, 66 grammi. Decisamente meno rispetto ai 12 chili trovati in casa del 43enne nigeriano Ekwealor Ifeanyi. La sua compagna invece è stata scarcerata perché per il gip “non sussistono i gravi indizi di colpevolezza”.
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Il tunisino, difeso dall’avvocato Vincenzo Bochicchio, ha spiegato al gip di aver acquistato quella droga per uso personale, ma- come sottolinea il giudice nell’ordinanza - nella sua casa di Santa Lucia deteneva un bilancino di precisione, sostanza da taglio e 2.895 euro. Per questo, anche per il giudice, era uno spacciatore. Che, emerge dagli atti, prendeva il reddito di cittadinanza. Per quanto riguarda la donna invece, che al momento del blitz dei carabinieri, era nell’appartamento di via dei Filosofi perché lì risiede il padre del figlio, il giudice ha creduto alla sua versione. Ovvero che si era presente in quell’immobile in cui poi, effettivamente sono stati rinvenuti e sequestrati tutti quei chili di eroina, ma lei non ne sapeva nulla. Risiede con il figlio a casa della madre ed era lì solo per far incontrare padre e figlio. Certo è che quando il compagno è stato braccato dai militari sotto casa lui ha preso a urlare come per avvertirla.
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Nello specifico, in quell’abitazione c’erano 11 chili e 400 grammi di eroina in sei buste di plastica riposte sul pianale e nei cassetti della scrivania, e poi altri 340 grammi contenuti in altre buste e 29.630 euro suddivise in mazzette da 1000. Il gip scrive che “anche considerato il sollo dato quantitativo e le circostanze osservate dalla pg denotano con certezza l’inserimento dell’indagato Ekwealor in circuiti criminali importanti e dunque rendono assai probabile che egli, se rimesso in libertà, reiteri le condotte criminose. Indice certo delle dimensioni del traffico in cui è inserito pienamente l’Ekwealor è dato anche dall’importante somma di denaro rinvenuta e riferibile sicuramente all’attività di spaccio, stante tra l’altro la mancata indicazione di altri fonti lecite di guadagno”. Il giudice, come già sostenuto dal pm titolare del fascicolo, Mara Pucci, ha qualificato la droga sequestrata come ingente quantità. La coppia di nigeriani è assistita dall’avvocato, Barbara Romoli.
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