Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Umbria, vivono all'estero con il reddito di cittadinanza: scoperti e denunciati

Esplora:

Alessandro Antonini
  • a
  • a
  • a

Percepivano il reddito di cittadinanza standosene all’estero. Sono venuti in Italia solo per fare i documenti, approfittando di essere comunitari, poi se ne sono tornati a casa, nei Paesi europei di provenienza. Una banda dell’Rdc da esportazione. Per la maggior parte rumeni, ma c’erano anche polacchi e “furbetti” di altre nazionalità. Ne sono stati individuati e denunciati 180 a Perugia e relativo comprensorio. Sono stati scoperti dall’Inps: dalla banca dati sono risaliti all’effettiva residenza.

E’ scattata immediatamente la revoca dell’assegno, sulla base della violazione del requisito di residenza decennale in Italia. E’ emerso che molti di questi si erano rivolti ad uno specifico Caf (Centro di assistenza fiscale) approfittando della conoscenza diretta di un collaboratore. Sono in corso indagini e approfondimenti documentali della Procura della Repubblica. In altri casi riscontrati, in particolare nel Bolognese, per un meccanismo simile è scattato anche il reato di falso ideologico oltre alla violazione della legge speciale dell’Rdc, che allo stesso modo prevede l’avvio di un procedimento penale.
Inps fa sapere che la revoca dell’assegno è scattata in tempi rapidi. Poche settimane. La richiesta da parte dei 180 stranieri comunitari è avvenuta lo scorso febbraio. Ma non si escludono altri casi in giro per il cuore verde. I 180 fanno parte dei 1.013 pizzicati dall’Istituto nazionale di previdenza sociale. Che, direttamente, ne ha segnalati all’autorità giudiziaria 415 nei primi tre mesi dell’anno. Poi, in convenzione con la Guardia di finanza, sono scattati altri 598 esposti. Tutti entro i primi cinque mesi dell’anno in corso. E sono solo l’inizio, visto che su oltre 12mila nuclei percettori sono stati stimati circa quattromila casi di irregolarità. Quelle individuate da Inps sono violazioni dei requisiti. Prevalentemente per mancanza della residenza decennale, ma anche per discordanze nel nucleo dichiarato rispetto a quello presente in anagrafica o anche per dichiarazione di canone di locazione inesistente. Non mancano le revoche per il fatto che per alcuni dei conviventi si è omesso di specificare altri redditi o pensioni percepiti. 


Ma gli accertatori sono inflessibili. Anche perché si tratta di violazioni di legge. 
L'assegno medio erogato nel cuore verde è di 530 euro a percettore. Durante l’erogazione dovrebbero essere attivati percorsi di inserimento lavorativo. Stando ai dati dello scorso aprile, l’Rdc ha fatto flop sul fronte occupazionale. Risulta impiegato con regolare contratto solo l'1,17% dei beneficiari totali. Su 25.626 persone che direttamente e indirettamente usufruiscono dell'Rdc, era trecento circa i rapporti di lavoro effettivamente sottoscritti con le imprese. È quanto risulta dai dati Inps confrontati con le comunicazioni arrivate alla Regione da parte di Anpal e Arpal. Ossia le agenzie nazionale e regionale delle politiche attive del lavoro. Dal monitoraggio dell'istituto nazionale di previdenza sociale del 31 gennaio in Umbria risultano beneficiari di reddito di cittadinanza 12.324 nuclei per 25.626 persone ricomprese. Sono 29 i navigator su base regionale deputati a incrociare le domande e l’offerta. Fino ad oggi il compito è stato improbo.