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Umbertide, in vendita per 3,3 milioni ex convento

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Quasi tre milioni e mezzo di euro: è questo il costo col quale è stato messo sul mercato l'antico ex convento delle Racchiusole nel territorio di Umbertide. Quello che una volta era un luogo dedicato alla meditazione, già riconvertito da parecchi anni a residenza di lusso per vacanze esclusive, sorge in una delle zone più affascinanti del territorio umbertidese, a cavallo con quello perugino, ovvero la la valle del Nese.

 

 

Le vestigia che una volta ospitavano il convento risalgono al XIII secolo. Per la precisione il valore stimato della struttura è di 3 milioni e 300 mila euro. Sono presenti al suo interno 9 camere da letto e undici bagni. Il totale dei metri quadrati dell'edificio è di 750, intorno al quale si estendono campi per un ettaro. 
La struttura, come viene scritto sul sito specializzato in vendite di beni di lusso Sotheby's international realty, si presenta come un piccolo borgo, composta da 7 appartamenti indipendenti di diversa tipologia. 
E' presente anche la piscina panoramica che si trova in un'apposita area verde e grazie a dei piccoli terrazzamenti è circondata da fiori, piante ed essenze mediterranee che creano un'atmosfera davvero particolare. La struttura ospita anche solarium rialzato e un angolo benessere con vasca idromassaggio completano quello che è uno spazio relax che si affaccia su un paesaggio incontaminato, composto interamente da colline e boschi. 

 

 

La storia o la leggenda di Racchiusole è strettamente collegata a un altro maniero esistente nella stessa area, il castello del Bisciaro, in vendita a 650mila euro. Secondo la tradizione, all'interno del convento venivano rinchiuse le donne di malaffare o le suore poco caste che, rimaste incinte, necessitavano di un rifugio isolato. Trovavano ospitalità nel castello del Bisciaro, secondo la vulgata, e, nell’eventualità che non bastasse il castello avevano rifugio nel Bisciaiuolo, una struttura poco distante dal castello. 
La leggenda tramandata fino ai giorni nostri racconta che nelle mura del castello esisteva una fessura dalla quale i custodi della fortezza consegnavano i bambini ospitati nel castello a genitori adottivi.