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Perugia, ucciso e gettato nudo nel fosso. Parlano amici e parenti: "Non aveva dipendenza da droghe"

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Ale. Ant.
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Un ragazzo “schivo, riservato”. Un ragazzo serio, che aveva lasciato il calcio, la sua passione, per lavorare.
Questo era Samuele De Paoli, 22 anni, trovato morto nudo in un fosso, con le ecchimosi sul collo, in un luogo dove si appartano con i clienti i trans che sostano su via Penna. “Non aveva dipendenze, né droga né alcol. Ci divertivamo fra di noi, niente di più”, assicura l’amico che ieri alle 19 è andato a dargli l’ultimo saluto sul posto del ritrovamento, la sera, dopo che altri lì avevano deposto due mazzi di fiori. Proprio sugli amici si è stretto il cerchio degli inquirenti, per capire con chi abbia preso contatti Samuele prima di scomparire ed essere ritrovato cadavere nel fossato dietro la zona industriale, mercoledì mattina.


Anche a Cipresso, frazione di Bastia, Antonio Giacoboni, ex dipendente della questura in pensione, vicino di casa, come tutti nella frazione bastiola conosceva bene quella madre con i tre figli. “Samuele martedì pomeriggio prima di sparire era qui al Newbar, mia moglie lo ha visto”, spiega. “Sonia è una madre attaccatissima ai suoi tre figli. Stravede per loro. I ragazzi sono molto educati, i primi a salutare quando li incontri. Dipendenze da droga o alcol? Assolutamente no, per quello che ne so. Questa morte non ce la spieghiamo”, afferma Paolo Renzini, un altro vicino di casa e amico di famiglia. “La separazione con il padre, originario di Civitavecchia “sicuramente ha provato tutta la famiglia ma di certo ha reso Sonia, Alessandro, Samuele e Davide molto affiatati”, spiega un altro conoscente. La coppia si è separata anni fa, quando l’ultimo nato era ancora piccolo. Ora è adolescente.
A poche decine di metri abita anche Vannio Brozzi, ex sindaco di Bastia Umbria ed ex consigliere regionale. “Questa tragedia per noi è un fulmine a ciel sereno”, dice Brozzi, “Samuele era un ragazzo riservato, timido, perbene. Così come gli altri fratelli e la madre, Sonia”. Faceva lavori saltuari per mantenere la famiglia ma non faceva mancare niente ai figli. Samuele lavorava al distributore del Metano di Ospedalicchio. Il collega - che non vuole rendere noto il suo nome - fa sapere che martedì pomeriggio Samuele non ha lavorato. “Era un ragazzo molto riservato, taciturno”, conferma. Samuele non era fidanzato ,confida il collega
Fino a due anni fa il 22enne giocava calcio con il Bastia, l’ultima stagione al Viole. Il presidente bastiolo Sandro Mammoli conferma la tesi della serata tra amici. “Il 23 aprile era stato il suo compleanno e alcuni ragazzi che lo conoscevano hanno dormito a casa sua. Succedeva anche il contrario”.


“Sia Samuele che Davide, il più piccolo, erano ancora nostri tesserati”, spiega ancora Mammoli, “li ho visti crescere, non solo nell’ambito sportivo ma anche nel quartiere. Qui ci conosciamo tutti. E’ una cosa più grande di noi. La società è in lutto e facciamo le nostre più sentite condoglianze ad familiari e parenti”. 
Samuele aveva studiato all’Itis di Piscille e poi si era cercato un lavoro per contribuire all’economia della famiglia. Così come il fratello maggiore. 
Gli inquirenti - nella fattispecie due agenti della mobile - che hanno sentito tutti, familiari compresi, all’interno della stessa abitazione nella frazione bastiola. Una famiglia sconvolta per quello che è avvenuto e che per tutto il pomeriggio si è chiusa in se stessa.