Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Umbria, il presidente di Confindustria Alunni: “Bene i progetti del Recovery, ora lavoriamoci”

Patrizia Antolini
  • a
  • a
  • a

“Apprezziamo lo sforzo progettuale compiuto dalla Regione sul Recovery fund, ora bisogna attendere le decisioni del Governo. Perché quel documento per il rilancio dell’Umbria ad oggi ha un limite: non sono state ancora definite con certezza risorse e autonomia. Chiarito questo, servirà un confronto serio e costruttivo tra le parti con spirito di condivisione”. Il presidente di Confindustria Umbria, Antonio Alunni, deve necessariamente programmare la sua attività aziendale con progetti a lungo termine, non vede quindi difficoltà a ipotizzare una road map da qui al 2026. E una prima riflessione sui 45 progetti presentati dalla Regione Umbria nel Piano nazionale di ripresa e resilienza offre lo spunto per una visione di metodo oltre che di merito.

 


“Da tempo invitiamo a una riflessione sul futuro e apprezziamo questo sforzo di progettazione che di per sé è già un risultato importante - dice il presidente Alunni - Ritengo sia ancora presto per comprendere appieno le possibili ricadute del Piano. Sicuramente condizione necessaria sarà la rapidità, essere efficaci ed efficienti da qui a 5 anni. Apprezziamo chi guarda avanti, fa nuove analisi e ha l’ambizione di sondare nuovi temi e offre dimensioni innovative. Ma credo che per guardare al futuro non si possa che partire da quello che è stato fatto. Dal valorizzare quello che già c’è. Mi spiego: è impensabile innovare non partendo dagli attori che già operano sul territorio”. L’Umbria, prosegue il Presidente, paga oltre alla crisi pandemica, il dazio di una crisi economica dalla quale non è mai uscita. “La regione ha un’economia manifatturiera: è qui che siamo competitivi. Abbiamo perso posizioni rispetto al Pil, appare chiaro, perché altri ambiti non sono cresciuti. Ricordiamoci sempre che siamo la nona regione d’Italia per produzione manifatturiera sul valore aggiunto, veniamo subito dopo le grandi. Ma perché economicamente non siamo agli stessi livelli? Perché siamo in difficoltà e presentiamo un reddito medio pro capite sotto la media nazionale? Sono queste le domande alle quali dobbiamo dare risposta. Quindi non facciamo l’errore di sottovalutare quello che è stato fatto e i settori dove siamo già forti”. Ambizione e positività le parole chiave: “Servono più umbri che lavorano e più umbri con la possibilità di accedere a un reddito medio-alto, basta sussistenza”. E come lo dice chiaramente Alunni: “Dobbiamo lavorare: ci dobbiamo impegnare ad essere bravi. È finita l’era dello Stato che si sostituisce al cittadino, che aiuta e dà soluzioni. Noi dobbiamo essere più bravi degli altri territori. Un esempio, il turismo: siamo in un luogo tra i più belli al mondo ma non bastano natura e monumenti: occorre la fatica e organizzazione. Bisogna ritrovare la voglia di impegnarsi e lavorare. Il mondo, lo vediamo, è sempre più competitivo e noi dobbiamo fare meglio degli altri. Come imprenditori, come amministratori”.

 

Conclude il presidente di Confindustria: “Se abbiamo perso terreno è perché dobbiamo ricreare le giuste condizioni per essere più intraprendenti nel commercio, nei servizi, nella manifattura. Bisogna partire da qui. I sognatori sono i veri salvatori del mondo. E noi dobbiamo provare ad esserlo”.