Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Perugia: prende la buca l'auto, sbanda e muore. Indagato dirigente del Comune

Esplora:

Alessandro Antonini
  • a
  • a
  • a

Morì schiantandosi contro l’albero con la propria auto dopo aver preso una buca in una strada dissestata: la Procura ha indagato l’ex dirigente del Comune di Perugia per mancata manutenzione dell’asfalto. L’ipotesi di reato è omicidio stradale. La Procura di Perugia, che ha aperto il fascicolo, è orientata a fissare l’incidente probatorio nelle prossime settimane, predisponendo la nomina di un consulente tecnico d’ufficio per valutare i danni riportati dalla vettura e lo stato della strada.


E’ il 23 novembre del 2020 quando Annaluce Cipiccia percorrendo via Enzo Paolo Tiberi prende un buca, perde il controllo della vettura esce di strada e va a sbattere contro un albero. La strada è traversa di via Ruggero D’Andreotto - poco distante dalla sede della polizia stradale - che riconduce in via della stazione, ed è costellata da avvallamenti e buche. Dissesti per lo più causati dalle radici degli alberi lungo il sedime stradale. A cinque mesi dall’incidente mortale campeggia un segnale con su scritto “strada dissestata”. Siamo a qualche decina di metri dal punto in cui la donna, 80enne di Perugia, ha perso la vita. Le buche non sono state riparate. Per il pubblico ministero Tullio Cicoria l’ex dirigente del settore viabilità di Palazzo dei Priori avrebbe “cagionato la morte di Cipiccia per colpa, consistita in imprudenza negligenza ed imperizia e nella violazione delle norme di circolazione stradale, non curando la manutenzione di via Enzo Paolo Tiberi”. L’ex apicale del Comune è difeso da Alberto Stafficci.


I famigliari della donna deceduta sono assistiti dagli avvocati Claudio Lombardi e Luca Gentili. 
L’indagine ha preso il via dopo l’esito dell’autopsia, che ha certificato come la morte sia stata causata “da un politrauma occorso per l’incidente stradale”, è scritto nell’esame firmato dal medico legale Sergio Scalise Pantuso. 
L’automobile è stata posta sotto sequestro da parte della polizia locale di Perugia.