
Covid in Umbria, ultimatum a 5.000 sanitari no vax: sospensione in vista

Sono stimati in circa cinquemila i sanitari che devono ancora ricevere il vaccino in Umbria. Da ieri hanno meno di 20 giorni per vaccinarsi o prenotarsi. Altrimenti scatta la sospensione dal servizio.
Sono ricompresi tutti gli operatori: dagli ospedalieri agli assistenti degli ambulatori dei medici di base, passando per le rsa. Pubblici e privati. Il computo è di 36mila operatori complessivi: di questi 5.000 (13,8%) non risultano comperti da almeno la prima dose di vaccino. Il dato arriva dal centro elaborazioni di Umbria digitale. Vi è ricompreso, come da dl 44 del 1 aprile, “chi esercita le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali sono obbligati a sottoporsi a vaccinazione gratuita anticovid: la vaccinazione costituisce requisito essenziale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati”. Sono esentate solo le persone con motivati problemi di salute.
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Ieri, 6 aprile, le aziende sanitarie hanno inviato le liste alla Regione. Per oggi sono attese quelle delle farmacie.
La tempistica dell’ultimatum è scandita dallo stesso decreto legge.
Entro dieci giorni dalla data di ricezione degli elenchi le regioni e le province autonome, per il tramite dei servizi informativi vaccinali, verificano lo stato vaccinale di ciascuno dei soggetti rientranti negli elenchi. Individuati i non vaccinati, i nominativi vengono inviati alle aziende sanitarie: queste invitano gli interessati a produrre entro cinque giorni , la documentazione comprovante l’effettuazione della vaccinazione, l’avvenuta prenotazione o l’esenzione per motivi di salute. Se scaduto questo lasso di tempo non arriva la documentazione, l’azienda sanitaria dispone “senza ritardo” l’obbligo di vaccinazione indicando modi e tempi. Altrimenti scatta la sospensione con la segnalazione immediata ai vari ordini professionali.
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In caso di presentazione di documentazione attestante la “richiesta di vaccinazione”, ossia la prenotazione, l’azienda sanitaria locale “invita l’interessato a trasmettere immediatamente e comunque non oltre tre giorni dalla somministrazione, la certificazione attestante l’adempimento all’obbligo vaccinale”.
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