
Perugia, medico in Vespa per vaccinare prima i pazienti

Stefano Ciuffini, 63 anni, medico di base perugino, è salito in sella alla sua vespa Piaggio 150 per andare a vaccinare a domicilio tutti i suoi pazienti. “A volte mi trovo a dover raggiungere fino a dieci persone al giorno e a disposizione ho solo sei ore – spiega Ciuffini -. I tempi, ovviamente, sono dettati dalla modalità di somministrazione di Moderna. Così, per eliminare le criticità del traffico, ho rispolverato la mia due ruote. Sono riuscito a coprire fino a 85 chilometri in un pomeriggio”. Il dottor Ciuffini ha un debole per la sua Vespa: “in verità è una vecchia compagna, fin dai tempi del liceo. Oggi è tornata ad essermi utilissima”.
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Il medico spiega che la celerità è un alleato importante: dal momento dell’apertura della dotazione di vaccini da parte della Asl, infatti, devono trascorrere al massimo sei ore nelle quali possono essere inoculate fino a 12 dosi. “Per ogni paziente – prosegue Ciuffini – bisogna prendere l’appuntamento, recarsi sul posto, far prendere visione della modulistica, sottoporla alla firma e solo dopo tutte queste procedure si può vaccinare. Poi bisogna attendere i minuti necessari per scongiurare reazioni allergiche e quindi partire di nuovo alla volta di un altro paziente. Alla fine della giornata tutte le somministrazioni vanno registrate online”. Ed è così che la giornata di lavoro si allunga a dismisura fino a sfiorare le 14 ore: una vespa, invece, permette di comprimere i tempi. “Unica controindicazione le buche delle strade perugine – commenta il dottor Ciuffini: sono un vero pericolo per le due ruote”.
“E’ un lavoro massacrante da fare compatibilmente con l’attività ambulatoriale – aggiunge - E pensare che c’è chi ha detto che i medici di base non servono più. Dalla prima ondata in poi non esiste sosta, personalmente non ho fatto più ferie e nei mesi di ottobre e novembre, periodo delle vaccinazioni antinfluenzali, tutte le domeniche le ho passate in ambulatorio a inoculare dosi: oltre 500 pazienti ho coperto. Addirittura un giorno mi sono trovato contemporaneamente a rispondere a due cellulari mentre avevo una comunicazione sul telefono di linea e davanti a me un paziente. Non prevedo neppure che la situazione avrà battute d’arresto con l’inizio delle somministrazioni ai settantenni”. In questo caso il dottor Ciuffini pensa di organizzare, con gli altri medici dell’ambulatorio di Santa Lucia a Perugia, turni no stop nel fine settimana. Una turnazione su appuntamento scandita in modo tale da evitare assembramenti.
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Da medico che si fa in quattro per vaccinare, non ha dubbi riguardo i colleghi no vax: “Penso sia giusto sospenderli o far cambiare loro funzione. Il vaccino scandirà il nostro futuro; penso che trascorrerò il tempo che mi resta da qui alla pensione, vaccinando”.
A essere cambiato è anche il lavoro in ambulatorio. “Le visite sono calate dell’80% - fa presente - L’attività si svolge per lo più online. E i più giovani si sono adeguati”.
Appena chiusa la porta dell’ambulatorio Ciuffini sale in sella. Il lavoro continua. “Meno male la vespa, mi fa tornare ragazzo”.
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