
Narni, Castellitto-Totti fa gol in "Speravo de morì prima" grazie agli effetti speciali di Elisa

Dalla serie su Francesco Totti, “Speravo de morì prima”, al lavoro con registi come Sorrentino e Ammaniti e anche Pif e molti altri ancora in arrivo. L’arte che la narnese Elisa Petrelli ha imparato è qualcosa che già da anni ha rivoluzionato il mondo del cinema e che è destinata a diventare sempre più preponderante nel settore e nell’intrattenimento in generale con possibilità infinite di applicazione.
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“Lavoro per Chromatica - spiega Elisa - che è lo studio di effetti speciali che si è occupato della serie su Totti e io sono stata la 3D animator. Sono laureata in Computer Animation and Special Effects presso la Rome University of Fine Arts. Elisa spiega in cosa è consistito il suo lavoro per la serie sul “Pupone”, interpretato da Pietro Castellitto. “In questa serie mi è stata affidata l’animazione del pallone in alcune scene, sia nella sigla che in altre parti delle sei puntate. In genere mi viene dato un modello che può essere un oggetto, un animale o un personaggio e, attraverso uno scheletro e dei controlli associati gli do vita, lo animo, lo faccio muovere sulle scene”. Ormai il confine tra il reale e l'animation, quindi, è davvero labile.
Dopo aver fatto... segnare gol a Castellitto-Totti, il lavoro continua e i primi mesi di Elisa Petrelli nel suo nuovo impiego (ad appena 27 anni) partito a metà 2020, sembrano già piuttosto promettenti: “Ho lavorato al film ‘Anna’ di Ammaniti che sta per uscire ma anche in quello di Paolo Sorrentino ‘The hand of God’ e, in un altro di prossima uscita, il nuovo di Pif”.
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Un primo bilancio, quindi, assai soddisfacente: “Per il momento sono molto soddisfatta, ma ho appena iniziato quindi si vedrà. Non ti nascondo ovviamente che mi piacerebbe riuscire ad avere rapporti anche a livello internazionale ma è ancora molto presto e procediamo step by step!”, spiega Petrelli.
Un'arte moderna, all'avanguardia sempre più utilizzata perché consente anche di superare tante barriere fisiche e, viene da pensare, di budget. A proposito, sotto Covid si lavora in smart working? “Sì, lavoro da casa ma solo perché ho una strumentazione che me lo consente. Per il resto è evidente che questo sia sempre di più il futuro e tanti film hanno una percentuale altissima di utilizzo del 3D. Tuttavia dietro queste creazioni ci lavorano molte persone, siamo divisi in vari settori. Per esigenze scenografiche si possono colmare tante mancanze che sarebbero difficilissime da reperire e da creare con i metodi tradizionali, questo sì”. Nei titoli di coda, quindi, occhio al nome della narnese nei prossimi film in uscita!
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