
Umbria Covid, a Perugia il gelataio ribelle inventa il gusto Sputnik e annuncia azioni di protesta

La protesta si allarga. Loro non aderiscono al Mio, il Movimento imprese ospitalità che ha già annunciato per il 6 aprile la riapertura di bar, ristoranti e pizzerie, ma sono pronti a seguire la stessa linea. “Così non si può andare avanti”, spiega Marco Priore, titolare a Ponte San Giovanni dell’Arte del gelato. E gli fa eco il fratello Alberto, titolare del bar che dà sulla piazza del Comune di Corciano e che da quattro mesi è chiuso perché il “solo asporto, dice, non ci consente di incassare il minimo per sopravvivere. E fa rabbia vedere che qualcuno fa invece quello che gli pare. Da tempo denunciamo gli assembramenti cui assistiamo in alcune stazioni di servizio”.
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Scene difficili da accettare per chi, invece, ogni giorno è costretto a far fronte a mille restrizioni, continuando comunque a pagare tasse e bollette e ricevendo ristori minimi. “Riapriamo in modo responsabile, nel pieno rispetto dei protocolli, mettendo fuori i tavolini anche se senza sedie”, spiega Marco Priore. E’ lui che si è inventato il gelato al gusto Sputnik, il vaccino russo su cui anche l’Italia ha messo gli occhi. “Gli ingredienti? Kefir, cannella e mele”, dice Marco Priore. Nessuna azione dimostrativa ma soltanto la voglia di ricominciare dietro la riapertura, fissata per domenica, della Locanda di Corciano. Presa in gestione a fine 2020, il locale è sempre rimasto chiuso. “Aspettavamo che si tornasse in zona gialla - racconta Federico, il proprietario - ma ora siamo stanchi di attendere”. Il giorno di Pasqua sarà una sorta di rinascita e per il mese di aprile c’è già qualche prenotazione.
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Questa mattina alle 11 in via Canali, sotto le sedi di Inps e Agenzia delle Entrate, si svolgerà un sit-in di protesta dell’Unione regionale cuochi italiani che fa capo alla Federazione cuochi. “I ristori sono gestiti male, arrivano tardi e sono pochi - evidenzia lo chef Michele Radicchia - Siamo stanchi delle chiacchiere, vogliamo i fatti. Noi non siamo per riaprire andando anche contro quelle che sono le restrizioni del Dpcm, chiediamo al governo di prendersi la responsabilità di dirci quando e come”.
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