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Covid Umbria, AstraZeneca ai sindaci della provincia di Terni: c'è chi non si era mai vaccinato

Giorgio Palenga
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Hanno avuto diritto al vaccino in quanto componenti dei rispettivi Coc (Centri Operativi Comunali) e, trattandosi della dose di AstraZeneca, anche volendo non avrebbero potuto cederlo ad altri soggetti “deboli”.

Alcuni sindaci della provincia di Terni si sono sottoposti al vaccino, negli ultimi giorni, rendendo pubbliche le proprie considerazioni sulla necessità di vaccinarsi. Ed è emersa anche qualche notizia imprevedibile, come ad esempio il fatto che il sindaco di Stroncone, Giuseppe Malvetani, non si era mai sottoposto a vaccini nel corso della sua vita.

Non mi sono mai vaccinato in vita mia – ha spiegato Malvetani - non perché sia un NoVax o uno scettico, semplicemente perché non ne ho mai avuto o sentito il bisogno. Non nascondo che, quando è arrivato il mio turno quale membro del C.O.C. (Centro Operativo Comunale per la gestione delle emergenze) che presiedo come sindaco, mi sono preso qualche giorno per valutare se vaccinarmi o aspettare ancora un po’”.

“Avrei dovuto farlo proprio il giorno successivo alla sospensione precauzionale di AstraZeneca. Dopo il nuovo via libera dell’EMA, leggendo anche delle numerose disdette, ho deciso di farlo subito, anche nella speranza di dare il buon esempio e di incoraggiare gli scettici. È sempre più evidente che la vaccinazione è l’unico modo per uscire dall’emergenza e tornare alla normalità. Anche se abbiamo qualche dubbio, anche se non l’abbiamo mai fatto, non appena arriva la possibilità di farlo vacciniamoci! Per noi e per chi ci sta intorno. Per tornare finalmente a vivere una vita normale”.

“Ho fatto il vaccino Astra Zeneca in quanto componente del Centro Operativo Comunale per la gestione delle emergenze – ha spiegato invece il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti -. Verificata la non cedibilità della dose a soggetti ‘fragili’, principalmente per stimolare la fiducia in questo vaccino e più in generale per tutti i vaccini. Fiducia da recuperare dopo il disorientamento creato da una comunicazione che ha comportato dubbi e titubanze. Che venerdì scorso, al centro vaccinale di Narni, era ancora percepibile in parte di coloro che si sottoponevano al vaccino”.

“Il mio e nostro impegno sarà tutto indirizzato, come avvenuto con le somministrazioni di Pfizer nelle settimane scorse, a sostenere i medici di base nelle somministrazioni che avverranno presumibilmente dal primo aprile a 70-79enni di Astra Zeneca ed, in particolare, a sostenere la vaccinazione dei "fragili" per i quali l'Astra Zeneca non è autorizzato. Proprio su questo obiettivo inizio settimana prossima terrò un incontro organizzativo con il loro coordinamento. Ringrazio il personale sanitario fin dall'inizio impegnato nel nostro centro di vaccinazione a partire dalla dott.ssa Stefania Pace-Shanklin”.

“La sera un po' di ‘sconocchiamento’ ma niente a confronto dei risultati che può portare una campagna di vaccinazione da accelerare e su cui recuperare, per lo meno in parte, fiducia. La salute è l’unica cosa che conta”, ha concluso De Rebotti.

“Ho fatto il vaccino perché sono membro del Centro Operativo Comunale per la gestione delle emergenze. Io avrei vaccinato i più fragili – ha invece commentato Fabio Di Gioia, il sindaco di Arrone -. Non era possibile cederlo ad esempio a un anziano, lo avrei fatto volentieri, ma non dipende da me. Astrazeneca non è indicato per le persone fragili. Difendere i più deboli è il mio e nostro impegno. Il vaccino rappresenta, ad oggi, un valido strumento per uscire dall’emergenza. Ho passato una notte con la febbre e mal di testa, ma sto bene!”.

Nella foto, da sinistra, De Rebotti, Malvetani e Di Gioia