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Ermes Maiolica, non più fake news. Ora svela bufale e complottismi

Cesare Antonini
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Da creatore di fake news a cacciatore di bufale. Ermes Maiolica (o Vincenzo Ceramica) ma soprattutto Leonardo Piastrella (ora capite voi qual è il suo vero nome), ha ormai chiuso le “bufale nel recinto” della sua azione social quotidiana (“anche se ancora mi prudono le mani”, dice). Per chi ancora non lo sapesse, da almeno 4 anni è docente e protagonista in workshop e panel a livello nazionale ed europeo proprio per parlare di fake news, di come si costruiscono e di come si “leggono” e, soprattutto, di come si affrontano.

“Poi la pandemia ha bloccato tutti gli eventi e mi sono fermato fino alla nascita di questo nuovo progetto che ho subito sposato. Il tema è serissimo e forse andrebbe affrontato in maniera ancora più importante a livello globale". Il progetto cui parteciperà Piastrella è lo YouthMythBusters che mira a promuovere l’impegno dei giovani e delle persone a rischio di esclusione sociale per migliorare il loro pensiero critico e l’alfabetizzazione mediatica al fine di rafforzare la democrazia e combattere la manipolazione, la propaganda e le notizie false. Al centro di tutto c’è il complottismo: “Con la pandemia il fenomeno nato durante l'epoca degli hippie, è esploso con tutta la sua forza anche perché tende a crescere in chi vive senza relazioni sociali – spiega Maiolica – partito come un gioco e per aggirare il potere manipolatorio della stampa, alla fine è diventato un problema planetario e sono iniziate a circolare le prime bufale politiche. Non ci si è resi conto di quello che stava accadendo e, adesso, dilagano i complottismi sul 5G, sul virus creato in laboratorio, sui vaccini e tanto altro ancora. L'assalto a Capitol Hill è forse l'apice di tutto questo”.

Dalle bufale ai complotti, com'è andata? “Nel 2016 le bufale erano uno specchietto per le allodole per i lettori e per aiutare la stampa. Io sono diventato famoso per quelle ma poi ho deciso di fermarmi quando ho capito che la situazione era drammatica. Pensate che un buon 65-70% dei cittadini europei ha difficoltà strutturali a comprendere il reale. Percentuali che cambiano da Paese a Paese o a seconda della geografia, dal Nord al Sud ma anche a livello locale dal centro alla periferia. E ho capito che le fake news potevano essere molto pericolose. Per questo sono passato dall'altra parte della barricata per aiutare le persone a sapersi districare in mezzo a questa giungla”. Il corso vuole abbattere l'analfabetismo funzionale, migliorare l'alfabetizzazione digitale e farne comprendere la sua importanza. “Il complottismo non potremo mai batterlo perché è un meccanismo che abbiamo nel nostro cervello. Così come non me la sentirei di fare un corso del genere a chi ha già una certa età e credo non sia più in grado di tornare indietro. Ma se riusciamo a far capire a più persone possibili come funziona il complottismo, gli utenti possono difendersi e comprendere la loro debolezza”, conclude Piastrella, Ceramica o Maiolica, fate voi!