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Perugia, bonus per computer e medicine: oltre 1.200 domande ma aderiscono pochi negozi

Alessandro Antonini
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Bonus tecnologico per le famiglie alle prese con la didattica a distanza: a Perugia oltre 1.200 nuclei hanno presentato domanda. Però non ci sono abbastanza negozi che aderiscono all’iniziativa. Il primo bando non ha raggiunto la quota utile ed è stato riaperto. Lo ha fatto il Comune (capofila per la zona sociale 2) con una determina del 9 febbraio. In ballo oltre 380 mila euro del governo (ristori ter) per la lotta alla povertà in pandemia: soldi tradotti in bonus che le famiglie devono impiegare nei punti vendita. Non solo tecnologia, ma anche medicinali, se necessario. I bandi sono i cosiddetti “family tech” e “noi insieme”. Gli esercenti saranno rimborsati dopo aver ricevuto i tagliandi. Il 23 dicembre scorso Palazzo dei Priori ha stabilito di utilizzare 386.309,64 euro per potenziare la misura del piano straordinario povertà. Alla chiusura dei termini di presentazione, sono risultate protocollate 1251 istanze di ammissione ma gli ammessi sono stati solo 185.

I termini dell’istruttoria sono stati prorogati per ulteriori 30 giorni “a causa del numero”. In sede di successiva verifica dei requisiti di ammissibilità “sono risultate escluse 16 istanze e ammesse a successiva valutazione 1235”. Il problema è il reperimento dei negozi disponibili ad accettare i buoni dematerializzati per” l’acquisto o noleggio di strumentazione tecnologica utili per l’accesso a servizi socio-educativi, ludico ricreativi e socio assistenziali” (family tech) e per “l’acquisto di beni di prima necessità e medicinali” (noi insieme). “Non essendo stato raggiunto il numero massimo di 100 esercizi commerciali, il bando viene riaperto fino al 26 febbraio”, è scritto in un’altra determina del Comune sullo stesso tema.

Sono già state concordate, con il fornitore del servizio, le modalità di utilizzo: basterà la tessera sanitaria per acquistare i beni, utilizzando il credito del buono spesa e avvisando l’esercente prima della transazione. E’ prevista una notifica, mezzo posta elettronica, dell’accredito dei buoni in favore dei beneficiari. E’ dato mandato agli esercenti di identificare i beneficiari “in sede di acquisto, richiedendo di mostrare un documento di riconoscimento, nonché di verificare l’ammissibilità del prodotto all’acquisto tramite buoni spesa”.