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Umbria, 98 persone positive dopo il vaccino. In 42 hanno preso il virus due volte. Inviati all'Iss altri 9 campioni

Francesca Marruco
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Sono 98 le persone in Umbria che si sono reinfettate dopo aver fatto il vaccino. In particolare si tratta di 41 operatori sanitari e 57 ospiti di strutture, tra Asl, aziende ospedaliere e Rsa. Di questi 98, sono stati 67 ad essersi positivizzati entro sette giorni dalla somministrazione della seconda dose. Mentre sono 31 quelli che sono risultati positivi in un periodo compreso tra 8 e 14 giorni successivi all’inoculazione. Il sospetto che, almeno in qualche caso di questi, siano entrate in scena le varianti inglese e brasiliana isolate in Umbria per la prima volta il 3 febbraio scorso su campioni prelevati però l’8 gennaio, è molto forte. Ed è per questo motivo che tra i nuovi campioni inviati all’Istituto Superiore di Sanità, che aveva certificato l’esistenza di variante inglese e brasiliana nella nostra regione, ci sono anche quelli di 7 persone che si sono reinfettate dopo essere state vaccinate. Si tratta in particolare dei tamponi effettuati su quattro operatori sanitari e di tre ospiti di strutture sanitarie in cui ci sono dei cluster. Tutti e sette vaccinati e poi reinfettati. 

 


Come aveva spiegato al Corriere dell’Umbria, la professoressa, Antonella Mencacci, direttrice della struttura complessa di Microbiologia di Perugia, nonché colei che materialmente ha scelto i primi tamponi da inviare all’ISS trovando i primi due casi di brasiliana, non è detto che tutti coloro che si sono reinfettati, specie dopo il vaccino, abbiano contratto il Covid con qualche variante. “In caso di positivizzazione dopo aver già avuto il virus - spiegava la professoressa - dobbiamo tenere conto di diverse possibilità. Non è detto che sia una variante. Ad esempio si deve tener conto che un 5% dei vaccinati Pfizer si chiamano non responder, cioè in loro non monta una risposta anticorpale immunizzante. Si potrebbe trattare di persone esposte al virus dopo la prima dose che poi lo hanno sviluppato solo dopo la seconda. Oppure, certo la possibilità che si tratti di una variante”.

 

 


All’Iss sono stati inoltre inviati due tamponi relativi allo stesso caso di una persona, esterna alle strutture sanitarie, che si è infettata una prima volta a marzo 2020 e adesso è risultata nuovamente positiva. Lo conferma il direttore alla sanità regionale, Claudio Dario, in contatto continuo con l’Istituto superiore di sanità. “Contiamo di avere i risultati dei tamponi inviati lunedì già questa settimana” spiega. In tutto in Umbria, ci sono ad oggi 42 casi di reinfezione. Quindi 42 persone che, molto verosimilmente hanno contratto qualche tipo di variante. Intanto, anche nella confinante Toscana emergono altri tre casi di varianti : si tratta di persone che frequentano l’Umbria per lavoro.