
Covid e non solo, il duro anno della Croce Rossa dell'Umbria: 50mila servizi

Quasi cinquantamila servizi svolti nell’anno del Covid: dal trasporto dei pazienti positivi, alla consegna di pacchi alimentari e farmaci. I volontari dell'Umbria della Croce Rossa hanno stretto i denti e si sono rimboccati le maniche: pronti a ogni emergenza e guerra dal 1864, hanno raccolto le richieste di aiuto, cresciute del 40%. Per Natale i comitati hanno consegnato centinaia di pacchi alimentari e i beni di prima necessità sono lievitati di quattro volte rispetto agli anni precedenti. Una risposta sanitaria e sociale che ha trovato il grande cuore degli umbri pronto ad ascoltare. “Il primo marzo 2020 sono partiti i servizi della Cri regionale - spiega il presidente Paolo Scura - I volontari sono stati fuori 9, anche 12 ore, vestiti con tute, occhiali, tre paia di guanti per trasportare malati affrontando una forte pressione psicologica. Ma siamo stati capaci di andare anche ad aiutare gli altri: il 18 marzo un primo gruppo di nostri volontari è partito per Palazzolo sull’Oglio, al confine con Bergamo”. Erano i giorni della paura e dell’orrore dei camion dell’esercito che trasportavano le bare delle vittime del Covid. Trascorrono le settimane e i volontari vengono coinvolti anche nel progetto nazionale sulla sieroprevalenza con oltre 5.275 umbri da contattare. “Anche qui evidentemente abbiamo lavorato bene perché i nostri operatori hanno dato una mano anche all’Emilia Romagna”. L’estate porta pure una novità: per la prima volta la Cri partecipa a un bando regionale di 468 mila euro destinati al sociale. E lo vince: è una ulteriore conferma. A ottobre il virus torna a fare paura: “Operatori sanitari e volontari sono passati da eroi a bersaglio, ma questo non può succedere in un Paese civile. Non ci divertiamo ad andare nelle case: abbiamo paura anche noi”, spiega Scura che ricorda anche l’ospedale da campo a Teni. “Quando entriamo nelle case non consegniamo solo un pacco. Cerchiamo di vedere cosa serve, se ci sono bambini, anziani, se serve aiuto psicologico. Perché con questo virus non fai mai abbastanza; quando credi che hai finito, devi ricominciare da capo”. Non è un caso che hanno chiesto di fare i volontari temporanei della Cri 700 umbri e altri 2.200 sono in attesa.