
Covid, in Umbria joint venture tra Angelantoni e Plurima per il trasporto e la conservazione dei vaccini a -80 gradi

I vaccini Pfizer in arrivo in Italia - di cui 50 mila in Umbria tra gennaio e febbraio - dovranno essere conservati a -70 e -80 gradi. Nasce in Umbria la prima joint venture fra aziende leader del settore per allestire la catena del freddo. E’ di ieri la firma dell’accordo tra Angelantoni group di Massa Martana e Plurima spa di Corciano. La conferma arriva al Corriere dell’Umbria dal presidente e amministratore delegato della Angelantoni, Gianluigi Angelantoni, e l’amministratore della Plurima, Luca Marconi, già presidente Gesenu.Da una parte l’azienda tra le più quotate nel mondo per la produzione dei macchinari per la conservazione a basse temperature. Dall’altra l’azienda tra le più affermate e grandi in Italia sul fronte della logistica sanitaria e della conservazione di medicinali. Angelantoni ha già progettato una soluzione specifica per non fare uscire i vaccini dai magazzini. E’ uno shelter, un grande container da 25 metri in grado di ospitare un milione di fiale. Un sistema coibentato e con doppio sistema di refrigerazione che dal luogo di produzione potrebbe essere trasportato via camion, nave o aereo nei punti di smistamento nazionali e regionali.Sono moduli che possono essere messi uno sopra l’altro, assemblati, e hanno una copertura per la resistenza alle intemperie. Angelantoni ipotizza un centro di stoccaggio, una specie di piastra logistica, attraverso la quale poi inviare gli shelter negli ospedali o nei pressi delle postazioni drive through dove effettuare i vaccini. Anche se in questa prima fase i 50 mila in arrivo sono destinati al personale medico, agli anziani delle Rsa e agli immunodepressi. “Abbiamo messo a disposizione le nostre tecnologie e anche il know how, come consulenti, alle istituzioni centrali”, ha detto Angelantoni. Marconi dalla sua ha studiato un progetto di trasporto con “isole di stoccaggio”, spiega, per collegare direttamente i futuri punti di erogazione alle “piastre logistiche” in cui approderanno gli stock di vaccini.