Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Caos graduatorie, i docenti precari chiedono di rifare tutto

Nuova manifestazione di protesta sotto la sede dell'Ufficio scolastico regionale

  • a
  • a
  • a

Delusione e rabbia. gli insegnanti precari si preparano a un’altra manifestazione di protesta per chiedere nuove graduatorie visto che il sistema informatico per assegnare cattedre a tempo determinato non ha funzionato. Gli errori sono ricorrenti - dicono - e grossolani. Per qualcuno significa scivolare giù anche di duecento posizioni fino, in alcuni casi, a perdere la possibilità di insegnare per l’anno scolastico in corso. In più nel tardo pomeriggio di ieri sarebbero state rettificate, senza alcuna comunicazione agli interessati, anche le graduatorie incrociate per il sostegno. Il caos nel caos. 
Stefano Safina, 37 anni, da 13 è un insegnante precario nella scuola primaria. Il suo curriculum vanta una lunga serie di supplenze, di cui le ultime tutte annuali. Idoneo al concorso straordinario del 2018 e in attesa della cattedra di ruolo, ha presentato domanda per essere inserito nelle graduatorie provinciali. Solo che il sistema gli ha di fatto cancellato quattro anni di insegnamento all’istituto comprensivo per ciechi e pluriminorati di Assisi. Stefano parla di “titoli di servizio spariti” nonostante fossero stati correttamente inseriti. “Il problema - evidenzia - è in un algoritmo del sistema che non funziona per cui mi sono visto assegnare quattro annualità di servizio in meno. Peraltro quest’anno chi aveva accumulato almeno tre anni di servizio nelle scuola speciali poteva essere inserito nelle graduatorie di seconda fascia, opportunità che io in questo momento ho perso. Con rammarico mi sono visto scavalcare da giovani appena laureati nonostante i miei tredici anni di esperienza. Una follia se si pensa che quegli stessi anni di servizio mi sono stati riconosciuti nel concorso straordinario del 2018”. Flavia Guarino, originaria di Salerno ma da tempo residente a Perugia, si è vista retrocedere di duecento posizioni nella graduatoria incrociata del sostegno. “Questo significa che per me quest’anno sarà molto difficile lavorare”, racconta. Anche in questo caso l’errore viene imputato al sistema informatico che non avrebbe calcolato in maniera corretta il punteggio per l’anno scolastico 2018-2019 dato da tre differenti contratti. “Sommandoli avrei dovuto avere dodici punti, tre per il primo contratto da 102 giorni di servizio in una scuola privata che è valutato al 50% e 10 per i successivi due contratti nella scuola statale, invece ne sono stati conteggiati solo nove - evidenzia Flavia Guarino - Alla fine mi sono ritrovata 21 punti sui titoli di servizio invece che 24”. Ha partecipato a sette classi di concorso diverse, invece, Serena Morosi. In alcune ha rilevato (e segnalato) un punto in più, in un’altra invece ne mancavano quattordici. “Avevo inviato la domanda per l’aggiornamento della graduatoria online già il 31 luglio - racconta - ho caricato tutti i miei titoli, laurea, master, esperienze. Ho evidenziato tutto con la massima precisione. Mi sono ritrovata, però, con 66 punti attribuiti quando me ne sarebbero spettati 80. Ho provveduto a inoltrare reclamo ma nulla è cambiato. La cosa assurda è che l’Ufficio scolastico regionale ha provveduto in alcuni casi a correggere le graduatorie e in altri no”.
Virginia Barbara Adamo dalla Sicilia si è trasferita a Perugia da ormai cinque anni per insegnare. A lei il punteggio è stato sbagliato solo in una classe di concorso, quella per discipline artistiche. “Mi sono stati riconosciuti 6 punti anzichè 12 - spiega - Ho inoltrato due pec per il reclamo, inviato persino una nuova domanda cartacea, chiesto più volte spiegazioni anche telefonicamente. Non è successo nulla. La cosa incredibile è che anche il mio compagno, pure lui precario, aveva individuato degli errori e fatto reclamo. I suoi errori sono stati corretti, i miei no”. Monia Grassi ha il dente avvelenato, forse più di tutti. “A me hanno tolto praticamente la metà del punteggio che mi aspettava. Nel mio pdf ho trovato voci barrate senza che io lo avessi fatto. Un errore del sistema, è evidente. Per questo chiediamo di sospendere le graduatorie e rivederle”. Anche Sara Picchiarelli ha perso, per colpa del sistema informatico, due punti che le sono costati dieci posizioni in graduatoria. “Ho fatto reclamo ma non ci sono state correzioni”, evidenzia. Sante Pirrami, coordinatore regionale Gilda, ricorda che è prevista per questo pomeriggio, alle 15, una manifestazione di protesta davanti all’Ufficio scolastico regionale. “In quel’occasione - evidenzia - cercheremo di avere un contatto con la provveditrice Antonella Iunti per chiedere di procedere con convocazioni in presenza. Arrivati a questo punto serve una mediazione: bloccare queste graduatorie, ormai, significherebbe bloccare la scuola”.