
Aggredisce l'avvocatessa che perde i sensi. Condannato per lesioni e minacce

Ha aggredito l’avvocatessa di famiglia di Perugia fino a farle perdere i sensi. L’ha colpita con un calcio, spinta contro una panchina e minacciata a seguito della richiesta della parcella. Quanto dovuto, cioè, per aver assistito a lungo il padre in diverse traversie giudiziarie. Un 46enne di Magione, residente a Corciano, è stato condannato in sede penale per lesioni e minacce. La sentenza prevede 800 euro di multa, la refusione dei danni alla parte offesa e le spese processuali di parte civile. Ieri 15 settembre si è svolta la discussione davanti al giudice.
La vittima stavolta è una legale del foro di Perugia, anche lei 46enne, assistita dalla collega Saschia Soli. Secondo l’ipotesi di accusa, accolta dai giudici, il 2 luglio di quattro anni fa l’uomo ha sferrato un calcio alla tibia della legale, sua coetanea, dandole poi una spinta fino a scagliarla contro una panchina di legno. A seguito della violenta aggressione la donna ha sbattuto testa e bacino. Perdendo conoscenza. I medici hanno riscontrato un “trauma contusivo alla gamba e alla caviglia destra con ematoma sottocutaneo”. Quindici i giorni di prognosi riportati sul referto dei medici. L’aggressione è stata accompagnata dalle minacce. “Tanto non finisce qui, lo sai chi sono io” le avrebbe detto l’uomo, stando al capo di imputazione. E ancora, lamentando un ingiusto profitto per la parcella, sempre rivolto all’avvocatessa: “Lo so bene dove stai, non finisce qui neanche con te. E non ti conviene nemmeno a te, lo sai chi è mia sorella”. Ieri i giudici hanno messo la parola fine su una brutta vicenda. Non è raro che rappresentanti della categoria non riescano neppure a riscuotere le parcelle per il lavoro svolto. Ma certo stavolta la situazione è degenerata.