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Omicidio di Bastia Umbra, il 19enne arrestato si difende: "Non mi sono accorto di averlo travolto"

Alessandro Antonini
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"Non si è accorto di averlo investito, quando il suo amico glielo ha detto, lui non ci credeva". È quanto riferisce Aldo Poggioni, difensore - insieme a Delfo Berretti - del 19enne di origini albanesi arrestato insieme ad altri due per rissa aggravata e omicidio preterintenzionale.

 

 

L'omicidio del 24enne spoletino Filippo Limini, ucciso dopo essere stato picchiato e travolto da una Opel Corsa, in un parcheggio di una discoteca a Bastia Umbra (Country cafè) la notte tra venerdì e sabato 15 agosto. Il 19enne ora è in carcere ed è stato interrogato, riferisce Poggioni. Stando alla sua ricostruzione, stava scappando insieme ai due amici - gli altri due albanesi arrestato - in auto, dopo che per futili motivi si era innescata una rissa nel parcheggio con un gruppo di una decina di altri ragazzi. Un gruppo avrebbe detto all'altro: 'Spostatevi dalla strada'. Gli altri hanno risposto: 'Che cazzo vuoi?'. Da qui lo scontro. I tre di Bastia si sarebbero accorti di essere minoranza, stando a quanto riferito dal 19enne nelle due ore di interrogatorio davanti al pm Paolo Abbritti. Sono entrati in fretta in auto perché un gruppo di persone correva contro di loro. Poi gli hanno spaccato i vetri. A quel punto uno dei tre è sceso e si è scontrato con il 24enne, stando al racconto dell'arrestato. Nel frattempo il 19enne alla guida ha innescato la retromarcia, perché davanti aveva un muro, e gli è passato sopra. "Ma non se ne è accorto" ribadisce Poggioni. Solo dopo il terzo albanese che aveva messo a terra Limini gli ha detto che forse gli era passato sopra. "Quando i carabinieri lo hanno raggiunto a casa stavano  raccontando quanto accaduto ai loro genitori", conclude Poggioni. Gli altri due arrestati sono difesi da Luca Maori e Daniela Paccoi.