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Limitazioni di orari per le slot machine, Comune di Perugia bocciato dal Tar: "Manca adeguata istruttoria"

Slot machine nel mirino dei ladri

Patrizia Antolini
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Il tribunale amministrativo dell’Umbria boccia il Comune di Perugia sulle slot machine. Nel mirino l’articolo 19 del regolamento comunale sugli orari di utilizzo dei giochi. Per i giudici amministrativi Palazzo dei Priori ha prodotto un atto senza una “adeguata istruttoria” sulla ludopatia e sulla sua incidenza nel territorio perugino. Nel merito la società Nabucco srl, assistita dall’avvocato Cino Benelli, ha impugnato l’integrazione al regolamento del dicembre 2018 che prevedeva l’uso di slot e video lottery solo durante l’orario di funzionamento dell’attività in cui sono collocati e non nella fascia tra la mezzanotte e le dieci del mattino. Nella sentenza pubblicata mercoledì 29 luglio, si legge che il tribunale non sottovaluta gli effetti dannosi della dipendenza da gioco, dipendenza che colpisce senza distinzioni sociali e per fasce d’età e che dunque il Comune deve e può combattere con limitazioni e regole. Scrivono infatti i giudici: “Non sono in discussione gli effetti dannosi della dipendenza dal gioco d’azzardo, tali da fare di quest’ultima una tra le più allarmanti patologie psichiatriche del tempo presente”. Ma non basta. A Perugia, si legge, “non risulta che siano stati fatti approfondimenti sull’incidenza del fenomeno della ludopatia nel territorio del Comune di Perugia, tali da far ritenere giustificata e proporzionata l’adozione di disposizioni limitative degli orari di uso degli apparecchi di gioco....”. E al riguardo non possono essere considerati “utili i rapporti e gli articoli prodotti dalla difesa comunale”. La mancanza di una adeguata istruttoria scrivono, appare in contrasto con la legge regionale 21/2014 che prevede che i Comuni possano disporre limiti orari all’esercizio del gioco ma solo “per esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica”. Regolamento e limiti erano nati a seguito della polemica dei residenti di Porta Pesa e corso Cavour e di molte famiglie contro l’apertura di una sala giochi a pochi passi dal portone di ingresso di alcune scuole. La sentenza ora riaprirà le polemiche?