
Perugia, delitto Polizzi, Julia. "Adesso che sono in carcere sono più serena"

Prima notte in carcere per Riccardo e Valerio Menenti. Ieri mattina, padre e figlio, che giovedì si sono costituito poco dopo la lettura della sentenza, hanno incontrato il loro avvocato Francesco Mattiangeli che, insieme agli altri avvocati, Manuela Lupo e Giuseppe Tiraboschi, aspetta ora le motivazioni della v sezione penale e poi deciderà il da farsi. Non è escluso che, a questo punto, dato che i gradi di giudizio sono stati tutti percorsi, più volte, si rivolgano alla Corte Europea. Ma per questo ci sarà tempo. Intanto per Riccardo, l’esecutore materiale dell’omicidio di Alessandro Polizzi, espletate le questioni burocratiche dei primi giorni di permanenza in carcere, sta per iniziare il periodo di isolamento diurno che, come deciso giovedì in maniera definitiva, sarà di 18 mesi.
E mentre loro ricominciano ad abituarsi al carcere (dove avevano passato gli ultimi sette anni), Julia Tosti, scampata quella notte alla furia omicida di Riccardo Menenti, si riprende la sua vita. O almeno ci prova.
“Mi tranquillizza molto sapere che sono dentro una cella. Quando erano tornati liberi questa serenità non ce l’avevo più”, racconta la giovane sopravvissuta per miracolo all’ex pugile che la notte del 26 marzo 2013 fece irruzione nell’appartamento in cui dormiva con Alessandro. “Sono ancora frastornata - aggiunge la ragazza che in questi anni è diventata mamma - sono stati anni devastanti, ancora sono incredula. Certo sono soddisfatta che la giustizia abbia fatto il suo corso, ma non posso certo essere del tutto felice, Alessandro non c’è più e non tornerà.
Ma con questa sentenza almeno potrò avere un po’ di pace interiore per andare avanti altrimenti, se la cosa avesse avuto un altro malaugurato epilogo, non mi sarei data pace. Sarebbe stato un vero e proprio dramma sotto molti punti di vista. Ci vorrà tempo per metabolizzare tutto e forse non basterà tutta la vita. E’ vero che sono passati tanti anni da quella notte, ma in questo caso il tempo non ha alleviato il dolore. Perché io non sono più la stessa persona di prima. Se spero qualcosa? Che se esiste qualcosa dopo la morte Alessandro sia insieme alla mia mamma. Il giorno prima della Cassazione sono andata al cimitero, ho chiesto aiuto a lei”.
Julia dunque, che in questi anni è stata assistita dall’avvocato Donatella Donati, cercherà ora di pensare solo al futuro. E forse un po’ di pace la troveranno anche i familiari di Alessandro Polizzi. Il fratello Francesco, la mamma Daniela e il papà Giovanni che almeno sanno l’assassino del figlio in carcere.