
Caccia ai cinghiali, in Umbria gli agricoltori potranno sparare anche senza le guardie venatorie

Più autonomia nella caccia di contenimento ai cinghiali, più trappole, tempi brevissimi per le autorizzazioni agli agricoltori, tempestive segnalazioni delle situazioni di pericolo e immediate azioni di selezione per tutelare l’incolumità pubblica. E' quanto prevede la comunicazione che la Regione Umbria ha inviato alle tre associazioni agricole regionali dopo l’incontro che si è tenuto il 29 giugno 2020. La nota chiarisce un punto fondamentale dando il via libera gli agricoltori che subiscono l’attacco dei cinghiali al contenimento diretto, siano proprietari o conduttori, senza che sia necessaria la presenza di guardie venatorie nel momento in cui si imbraccia il fucile.“Il contenimento dei cinghiali in Umbria deve essere affrontato con molta determinazione perché, così come in molte altre parti d’Italia, questa specie è ormai andata fuori controllo. È un grave problema per i danni arrecati all’agricoltura così come per la sicurezza pubblica. Motivi per cui l’assessorato è fermamente intenzionato a ricondurre questa specie in un contesto di sostenibilità e di equilibrio”. È quanto ha affermato l’assessore alla caccia Roberto Morroni al termine dell’incontro di lunedì, da lui stesso convocato con i presidenti dei 3 ATC o controllo e contenimento della specie cinghiale, “È un’altra vittoria delle associazioni agricole dell’Umbria e di Cia in particolare, visto che quella sul contenimento dei danni da animali selvatici alle imprese agricole è una battaglia che portiamo avanti con forza ormai da qualche anno" commenta il Presidente Cia Umbria Matteo Bartolini.