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Valle dei fuochi, i privati prendono in mano le ceneri

Alessandro Antonini e Sara Minciaroni
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Discariche di ceneri e rifiuti in Valnestore, è l'ora dei controlli privati. A quasi tre mesi di accertamenti dopo il caso sollevato su queste pagine, non ci sono ancora risultati ufficiali da parte di Arpa e Usl. Vige il segreto istruttorio, d'accordo. Ma i timori di una contaminazione ambientale e di un ipotetico impatto sulla salute non si sono placati. E la gente, comprese le attività economiche, vogliono risposte. Il comitato “soltanto la salute” prosegue la sua marcia di assemblee pubbliche e si prepara - come da programma - a sbarcare anche nel Comune di Perugia, nella frazione di Fontignano, parte integrante della Valnestore. E allo stesso tempo sta organizzando delle cene di sottoscrizione per pagarsi analisi delle acque, dei prodotti, e approntare se necessario i dovuti approfondimenti sulle falde acquifere non solo nei pozzi già esistenti ma sotto tutte le principali aree adibite a discariche di ceneri e rifiuti - autorizzate e non - compresi i carotaggi ove necessario. (Leggi anche Valnestore, quell'area doveva essere bonificata) Ma ci sono anche i singoli cittadini: sono pronti ad assoldare laboratori per verificare lo stato di salute dei propri terreni e delle rispettive risorse idriche sotterranee. In alcuni casi si sono già mossi. E attendono i risultati. Del resto l'unico dato reso noto - solo dopo essere stato intercettato e anticipato su queste pagine - dalle amministrazioni è quello sull'arsenico a livelli quasi doppi (19,8 milligrammi per litro quando la legge nuova del 2006 indica dieci per l'uso potabile) rispetto alle soglie della normativa vigente nel pozzo degli impianti sportivi di Tavernelle. Dove è scattato il divieto. (Leggi anche Valnestore, chieste nuove analisi e fioccano esposti) Degli altri responsi ancora non si sa niente. Né sono state delimitate le aree dove spuntano rifiuti e ceneri, complici le frane nelle colline che si stagliano sopra più di quattro milioni di metri cubi (solo quelli censiti) di rifiuti speciali e dove insistono ettari e ettari di campi coltivati. Niente segnali, niente recinti, niente manutenzione né dispositivi minimi previsti con le attuali normative per le discariche. Oggi lì è possibile fare picnic e quelle messi sono pronte per essere commercializzate. Il percolato continua a scendere, dilavando tra immondizia e cenere, e a irrorare laghetti, fossi e torrenti. E di “silenzio assordante di Regione e Arpa Umbria” parla il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Liberati. In una lunga nota relativa a diverse situazioni ambientali dell'Umbria non manca il riferimento alla inchiesta della Valnestore “tra Piegaro e Panicale - scrive il consigliere - dinanzi ai rischi di grave contaminazione determinata dall'interramento di centinaia di migliaia di metri cubi di ceneri radioattive, denunciata da M5S e stampa regionale nei mesi scorsi dopo ben 30 anni di omertà, nessuno si stupisca se un numero crescente di cittadini, mosso dalla sfiducia nelle istituzioni, sarà frattanto costretto a realizzare analisi in proprio, come sta per accadere anche tra Panicale e Piegaro, ottenendo così - a proprie spese - quelle necessarie certezze che dal pubblico ancora non arrivano” .