
Isola del Libro, Cucinelli e il made in Italy: "Ripartiamo dall'amore"

L'architettura come chiave di volta del Made in Italy. E' questo, in sintesi, il messaggio dell'incontro targato Isola del Libro Trasimeno coronato da una straordinaria partecipazione di pubblico. Ospiti d'eccezione nella splendida cornice di Isola Maggiore gli architetti Luca Zevi e Paolo Luccioni e l'imprenditore umbro Brunello Cucinelli. Al centro del dibattito “l'eccellenza del Made in Italy e l'impatto che l'architettura ha nella valorizzazione dei migliori prodotti che l'Italia ha da offrire”. Il luogo di lavoro, così come è stato spiegato dai relatori, “diventa parte della qualità del prodotto”. Architettura di qualità, produzioni di qualità - “L'azienda deve manifestare il made in italy anche nella sua collocazione fisica – ha sottolineato l'architetto Zevi - . La nostra ricerca sta proprio nel documentare questo fenomeno a cominciare dall'architettura della fabbrica. I centri direzionali e i luoghi di produzione – ha concluso – devono parlare i linguaggi della nostra epoca, e comunicare nel miglior modo possibile il made in Italy”. Ritroviamo l'amore per i luoghi, l'uomo e il gusto – “Isola Maggiore è sempre affascinante – esordisce l'imprenditore del cachemire Brunello Cucinelli - . E' un luogo mistico che amo e per questo ringrazio per l'invito. E' dovere di chi governa curare la bellezza per ragioni di fierezza. E' necessario ridare dignità al lavoro e rimettere l'uomo al centro. Una dignità sia morale che economica. E anche i luoghi di produzione – ha spiegato Cucinelli – devono essere un po' più speciali. Se c'è stima c'è creatività”. E ancora: “Possiamo fare cose migliori, possiamo ripartire dai luoghi dalla bellezza. Noi dobbiamo tornare a progettare avendo rispetto dei luoghi, pensando e realizzando progetti da qui a 300 anni. Io volevo vendere il modo di vivere italiano, la nostra terra. E il luogo di lavoro è parte integrante di tutto questo. Abbiamo vissuto una profonda crisi – ha concluso Cucinelli – e questo è il momento della rinascita. Una rinascita che parte dalla bellezza. Ritroviamo l'amore per il gusto, per l'essere umano e i luoghi”. Un nuovo Umanesimo – “In Umbria abbiamo la fortuna di coniugare l'ambiente con il costruito. Solo così diventano luoghi, diventano identità”. Parole dell'architetto Paolo Luccioni, presidente della sezione regionale dell'Inarc. “La strada che dobbiamo trovare e percorrere parte dal ritorno all'Umanesimo. Un nuovo Umanesimo, che metta l'uomo al centro di tutto. Anche dell'architettura. Solo così riusciremo a migliorare i nostri luoghi di vita, a dare loro un'identità profonda, reale e condivisa. E' questa la base per un ‘secondo' Rinascimento, per far sì che l'uomo, e il territorio, rifioriscano”. La domenica dell'Isola del Libro – Il fine settimana dell'Isola del Libro ha riservato al pubblico altri appuntamenti di alto valore. La domenica mattina è cominciata con la riscoperta dello scrittore Antonio Russello. Al cafè letterario coordinato da Enzo Ferrini hanno preso parte lo scrittore e giornalista del Corriere della Sera Matteo Collura e l'editore Ferruccio Mazzariol. Nel pomeriggio i ragazzi di “Scorza di Limone” hanno raccontato l'avventura del blog divenuto libro. Conclusione di alto livello con Roberto Giacobbo, conduttore di Voyager, e il mistero de “La donna faraone”.