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Operaio in bici fino a Cascia per chiedere a Santa Rita di salvare l'Ast

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Giuseppe Magroni
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Da Terni a Cascia in bicicletta. Da Cascia a Terni. E ancora da Terni a Cascia e infine da Cascia a Terni. Su e giù per le gole e le curve della Valnerina, 262 chilometri percorsi in bicicletta in un giorno solo, per chiedere a Santa Rita il miracolo: salvare l'acciaieria; allontanare da viale Brin lo spettro dei licenziamenti.  LE PROTESTE DEI GIORNI SCORSI E' stato un vero pellegrinaggio sulle due ruote quello condotto da un operaio dell'Ast con l'hobby del cicloturismo: Massimo Bacchi, 49 anni, tuta blu del laminatoio a freddo, il Pix1. Da 18 anni a viale Brin, i precedenti 8 trascorsi come magazziniere ai mercati generali. C'è chi si rivolge a Renzi; chi chiede l'intervento della commissione antitrust dell'Unione europea. Lui ha pensato di rivolgersi direttamente alla santa degli impossibili. “Sono molto devoto a Santa Rita - racconta Massimo Bacchi - fin da piccolo. Ho seguito l'esempio di mamma e papà. Anche la mia compagna è devota alla santa degli impossibili. Andiamo spesso, qui a Terni, alla chiesa di San Pietro dove c'è un'effigie di Santa Rita. Il 22 maggio, il giorno della festa, danno le rose benedette. Per noi è un appuntamento immancabile. A Cascia ci vado due o tre volte l'anno, in auto con la mia compagna. La Valnerina la percorro spesso in bicicletta”. Da qui la decisione di andare a Cascia in bicicletta, due volte nella stessa giornata, su e giù, per rivolgersi direttamente alla santa umbra. Un minimo di allenamento poi l'impresa; vestito da ciclista e con indosso una maglietta che dava il senso dell'iniziativa: Santa Rita mia non far chiudere l'acciaieria. Servizio completo nel Corriere dell'Umbria del 9 agosto