
Maxi evasione fiscale con la frutta e verdura

Per i cittadini uno dei tanti negozi di frutta e verdura che da qualche anno si sono moltiplicati nel centro cittadino, generalmente gestiti da extracomunitari. Per la Guardia di Finanza un incallito evasore fiscale. Si tratta di un cinquantenne originario del Marocco: avrebbe omesso di dichiarare al fisco, in un solo anno d'imposta, oltre 1.500.000 euro. A constatarlo i finanzieri della compagnia di Terni i quali - insospettiti dai tanti rumors e segnali di allarme che provenivano da più parti, in primis dalle numerose e ripetute sanzioni elevate al titolare in materia di omesso rilascio di scontrini fiscali, ma anche da alcune istituzioni ed enti locali nonché da numerosi cittadini -, hanno pensato bene di aprire una verifica fiscale ad una cooperativa, da tempo avviata ed inserita nel comprensorio cittadino, con ben sette punti vendita di frutta e verdura. Un accertamento semplice all'apparenza, se non fosse emerso da subito, come inspiegabilmente fosse stata “smarrita” tutta, ma proprio tutta la documentazione fiscale attestante l'attività economica espletata. Una circostanza incredibile quanto incresciosa se ricondotta alla concomitante e coincidente omissione commessa dalla stesso titolare nel presentare la dichiarazione fiscale ai fine delle imposte dirette e dell'Iva, risultando in tal modo un c.d. “evasore totale” per l'Erario. Una dimenticanza che gli avrebbe consentito di occultare al fisco, ai fini delle imposte dirette e dell'Irap, elementi positivi di reddito superiori a 1.500.000 euro e di evadere un'imposta sul valore aggiunto per oltre 90.000 euro. Dati ed importi che venivano ricostruiti dai finanzieri ternani tramite un attento e minuzioso lavoro di raccolta, incrocio ed analisi di dati recuperati dalle diverse banche dati in uso al Corpo, controlli incrociati, questionari, ricerca di fatture in capo ai fornitori, fino a ricostruire il reale volume d'affari conseguito dalla società cooperativa. Oltre che alla Agenzia delle Entrate, il cittadino straniero, rappresentante legale della società cooperativa veniva così segnalato anche alla Procura della Repubblica, di Terni per il reato di omessa dichiarazione dei redditi, previsto e punito dall'art.5, comma 1, del D. Lgs. 74/2000 con la pena della reclusione da 1 a 3 anni.