
Rottami ferrosi, scoperta evasione fiscale da due milioni e mezzo
Rottami ferrosi, la finanza scopre un'evasione per 2.500.000 euro. E' stato denunciato per false comunicazioni sociali l'amministratore di una società operante nel settore del recupero e riciclaggio di rottami ferrosi operante sul territorio nazionale. A segnalarlo alla procura della Repubblica il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Terni al termine di una verifica fiscale conclusa con il recupero a tassazione di costi non deducibili per un ammontare pari a 2.493.579 euro nonché l'abbattimento della base imponibile Irap per pari importo. In tale ambito le fiamme gialle ternane, grazie anche all'effettuazione di numerosi controlli incrociati nei confronti di aziende aventi sede sul territorio nazionale, hanno rilevato come la società avesse messo in piedi un sofisticato meccanismo, volto a falsare l'esatta entità del bilancio per dissimulare, da un lato, la precaria situazione economico - patrimoniale in cui versava e ottenere quindi credito da soggetti terzi, e dall'altro di ottenere un indebito abbattimento della base imponibile ai fini delle imposte dirette. Il “lifting” al bilancio ha avuto un'ulteriore conseguenza per l'amministratore della società, che è stato segnalato alla procura della Repubblica per false comunicazioni sociali. L'attività nel nucleo di polizia tributaria di Terni non ha avuto solo risultati nella lotta all'evasione fiscale ma ha messo alla luce gli effetti distorsivi alla libera concorrenza e al corretto funzionamento del settore del recupero e del riciclaggio dei rottami ferrosi posto in essere dalla società verificata tesa a offrire servizi a un prezzo inferiore rispetto a quelle aziende che operano nel rispetto della legge.