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Ritardi inammissibilisull'attivazione dei Pas:i precari alzano la voce

"Non solo i corsi hanno un costo molto elevato, che va dai 2mila e 500 ai 3 mila euro ma per come sono impostati servono solo ad accedere alle graduatorie di istituto e non a quelle provinciali"

Claudio Contessa
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Gli insegnanti precari di Terni sono in rivolta. Si sentono discriminati e denunciano “ritardi inammissibili” da parte dell'Università di Perugia a cui spetta l'attivazione dei cosiddetti Pas (percorsi abilitanti speciali). Si tratta di canali di formazione decisi direttamente dal Ministero dell'Istruzione per conseguire l'abilitazione all'insegnamento, rivolti ai docenti della scuola con contratto a tempo determinato che hanno prestato servizio per almeno tre anni nelle istituzioni scolastiche statali e paritarie. Ma mentre in Toscana, Lazio o nelle Marche, tanto per fare alcuni esempi di realtà vicine a quella umbra, sono stati già pubblicati gli orari e la caratterizzazione dei corsi per alcune classi di concorso, ancora in Umbria non se ne conosce la data di inizio e quindi quella di conclusione. Un ritardo che potrebbe mettere i precari ternani, a cui è rivolto il corso, in una situazione svantaggiata visto che la durata del Pas deve essere di tre mesi e che entro maggio 2014 si riapriranno le graduatorie per reinseire o aggiornare le persone abilitate. E così a Terni scoppia la polemica, anche se per un motivo o per un altro, questi corsi decisi dal Ministero dell'Istruzione stanno creando non poco scompiglio anche in altre realtà regionali.  Preoccupazione. La situazione rischia di diventare preoccupante per i precari ternani: “Non solo i corsi hanno un costo molto elevato, che va dai 2mila e 500 ai 3 mila euro - spiega la rappresentante di alcuni insegnanti precari ternani che preferisce restare anonima - ma per come sono impostati servono solo ad accedere alle graduatorie di istituto e non a quelle provinciali. E si sa che per avanzare di ruolo si può passare solo attraverso queste ultime. Per come è stato impostato il Pas servirà solo ad avere un incarico annuale, continuare ad averlo o ricevere l'abilitazione per essere chiamati dai presidi. Quindi si tratta già di una spesa di notevole entità per chi è precario, in più costringe gli insegnanti che stanno lavorando, a dover frequentare in contemporanea un corso abilitante. E tutto senza prospettive future. Nonostante tutte queste situazioni che comunque dipendono dal Ministero - continua la portavoce dei precari - l'Università di Perugia e il Provveditorato agli studi ci mettono del loro ritardando la partenza dei corsi”. - Incertezza. Dunque resta l'incertezza in merito ai percorsi abilitanti speciali, in particolare sui tempi di attivazione. “Ad oggi - prosegue la portavoce degli insegnanti precari - non sappiamo quando e se i Pas verranno attivati, in quali modalità, che tempi ci sono, come dobbiamo organizzarci e soprattutto se finiranno in tempi utili. Nessuno infatti ci ha mai fatto sapere informazioni basi come queste. Siamo tenuti all'oscuro di tutto. Non vogliamo essere penalizzati in previsione del prossimo aggiornamento delle graduatorie. Questo per noi è importante. Vogliamo chiarezza, ma ad oggi siamo preoccupati e disorientati. Chiediamo all'occorrenza un intervento della Regione a tutela degli interessi di una classe lavorativa che già deve far fronte a numerose difficoltà”.